VRASCIOLA DEL CARD. RUFFO
(involtino alla maniera
calabra)
Cominciamo
col dire che sia la voce partenopea brasciola
che la voce calabra vrasciola che la ripete (sia
pure con la tipica alternanza b/v
delle parlate meridionali) non
corrispondono all’italiano braciola/braciuola
che con derivazione dalla voce brace
sta per 1) fetta
di carne bovina o suina che si cuoce sulla brace o in padella.
2) (fig. scherz.) taglio, ferita, specialmente sul viso.
Le voci brasciola –
vrasciola quantunque denominali della
medesima voce brace si distinguono da braciola
innanzitutto morfologicamente per la tipica epentesi consonantica della s per
render palatale e strisciato il suono della c e poi per il fatto che
la brasciola – vrasciola non è una fetta
di carne bovina o suina che si cuoce sulla brace o in padella, ma la medesima
fetta di carne bovina o suina che si cuoce in umido variamente imbottita e
legata a mo’ di involto cilindrico.
Questa maniera di preparare e cuocere le fette di carne bovina o
suina à valicato i confini del Reame meridionale (Campania,Abruzzo, Lucania, Calabrie, Puglie) per approdare in
tutte le regioni della penisola con il nome accrescitivo di braciolone anche quando non sia
surdimensionato rispetto alla classica brasciola
– vrasciola napoletana-calabro che normalmente non eccedono i
Ciò precisato passiamo alla vera e propria ricetta che ò
rivisitato a modo mio.
ingredienti e dosi per 6 persone:
9 sottili (
3 etti salame piccante al
peperoncino affettato a mano sottilmente ed in diagonale in modo da ottenere
sottili fettine di forma ovale,
3 etti di caciocavallo dolce affettato sottilmente,
2 etti di pecorino vecchio tagliato a cubetti da ½ cm. di spigolo,
6 uova sode sgusciate e divise longitudinalmente in due parti,
sale fino e pepe nero q.s.,
3 cucchiai di doppio concentrato di pomodoro,
1 etto di uvetta ammollata per 20 minuti, in acqua calda,
½ etto di pinoli tostati in pochissimo olio,
1 ciuffo di prezzemolo lavato, asciugato e tritato finemente,
2 bicchieri d’olio d’oliva e.v.p.s. a f.,
1 cipolla rossa di Tropea tritata grossolanamente,
1 bicchiere di vino rosso
Aglianico o Taurasi,
2 peperoni quadrilobati (uno giallo ed uno rosso),
1 foglia di alloro,
volendo:
6 etti di rigatoni,
1 pugno di sale grosso,
½ etto di pecorino grattugiato,
pepe nero q.s..
procedimento
Distendere sul tagliere le fette di carne, adagiare su ognuna
delle fettine di salame e di caciocavallo e (giusto in centro) mezzo uovo sodo;
aggiungere i cubetti di pecorino, l’uvetta ed i pinoli, il trito di prezzemolo,
pochissimo sale e due pizzichi di pepe; involgere strettamente su se stessa ogni fetta e legare con refe da
cucina ed adagiare gli involtini
ottenuti in un ampio tegame dove si sarà portato a temperatura un bicchiere d’olio
con la cipolla tritata;bagnare con il
vino e farlo evaporare del tutto; nel frattempo lavare, asciugare e
scapitozzare del picciolo i peperoni, aprendoli longitudinalmente per
eliminare semi e costoline bianche,
tagliarli a falde grosse come un indice e metterle nel tegame con la carne;
alzare i fuochi ed in circa
Servire il tutto caldo di fornello, irrorando queste gustosissime
vrasciole/brasciole con il
loro sugo e con le patate di accompagnamento.
N.B. Se il sugo risultasse abbondante lo si può usare per condire
6 etti di rigatoni lessati al dente in acqua salata (sale grosso),
spolverizzandoli di pecorino e pepe nero.
Vini: Corposi vini
rossi campani (Solopaca, Aglianico, Piedirosso, Taurasi) serviti a temperatura
ambiente.
Mangia
Napoli, bbona salute!
raffaele bracale
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