FIETO ‘E CCRAVONE
Illustro qui di seguito, su precisa richiesta dell’amico A.A. (i consueti problemi di riservatezza mi costringono ad indicare solo le iniziali di nome e cognome) di spendere qualche parola per illustrare significato e portata della locuzione in epigrafe che fa parte della piú ampia e malevola imprecazione: “Hê ‘a murí cu ‘o fieto ‘e ccravone!”, imprecazione da rendersi in italiano: “Devi decedere per il puzzo del carbone!”; ora atteso che di per sé il carbone non putisce, occorre chiedersi cosa mai voglia significare il sostantivo fieto [che di per sé, con raro etimo dal nominativo lat. foeto-(r), vale puzzo, fetore], ma che nella fattispecie vale gas e precisamente ossido di carbonio, gas velenoso particolarmente insidioso in quanto inodore ed insapore. L’imprecazione viene infatti rivolta ad inveterato nemico e/o semplice avversario spesso però responsabile di proditorie malevoli azioni tali da indurre chi impreca di augurargli, poco cristianamente, toto corde di decedere per gli effetti di un gas velenoso cosí tanto subdolo in quanto, come detto è inodore ed insapore da non lascar modo o tempo di difendersene. Preciso che il termine ccravone è di genere netro e pertanto esige la geminazione consonantica iniziale [cfr 'o ffierro, 'o cchiummo etc.] E qui penso di poter far punto convinto d’avere esaurito l’argomento, soddisfatto l’amico A. A. ed interessato qualcun altro dei miei ventiquattro lettori e piú genericamente chi dovesse imbattersi in questa paginetta.Satis est.
Raffaele Bracale
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