VERMICELLONI DORATI E MACCHIATI
nota
1 - Questa ricetta è una mia rivisitazione (suggeritami da un amico amante
del pomidoro) dei classici vermicelli alla carbonara in questo caso sostituiti dai piú corposi vermicelloni e
macchiati di sugo di pomidoro.
2
- Sull'origine dell’originale ricetta (carbonara classica), qui rivisitata, si dibatte molto. C'è chi la attribuisce ai
carbonari umbri che l'avrebbero importata in Roma capitale nel diciannovesimo
secolo, chi invece(e forse non a torto!)
vuole che la paternità sia di don
Ippolito Cavalcanti duca di Buonvicino (1787–†1860 ca.), nobile
napoletano che tra l'altro aveva
accennato se non proprio alla ricetta, a qualcosa di molto simile che può
ritenersi antenata della ricetta che ci occupa; infatti sotto la data di
venerdí 17/03 nel suo libro di cucina (CUCINA TEORICO-PRATICA) il Cavalcanti
parla di padrenostri incaciati con ovi
,ricetta che opportunamente rivisitata o dallo stesso duca o dal famoso cuoco/scrittore Vincenzo Corrado
(Oria, 29 marzo
1738 –† Napoli, 4 novembre
1836) era stata mutuata
dai lavoranti carbonai che operavano
nelle carbonaie delle terre del duca; e c’è
chi, infine,(molto fantasiosamente!)
fa risalire le origini ad un periodo molto piú recente. I vermicelli,
anzi gli spaghetti alla carbonara, secondo questa fantasiosa origine
sarebbero nati dall'unione di forze e di idee tra i soldati americani giunti a
Roma nel 1944 ed i cuochi del posto. Il bacon e le uova in polvere delle
razioni militari nelle abili mani di cuochi delle trattorie romane avrebbero
fatto nascere questa delizia cremosa per il palato; ma la cosa non regge; i vermicelli,
e non gli spaghetti
alla carbonara, erano ben noti alla cucina partenopea ben due secoli prima del
1944. Ed infatti la priorità del
documento del duca di Buonvicino, a mio
avviso taglia la testa al toro, e mi fa
battezzare per napoletana questa squisita ricetta.
3 - parulano s.m. ortolano, venditore di erbaggi ed ortaggi;
etimologicamente
è voce denominale di parula= campo
d’ortaggi (dall’acc.vo lat. palude(m)
con metatesi e metaplasmo d→r per cui palude(m)→padule(m)→
parula(m) donde con l’aggiunta del suff. di attinenza aneus→ano si giunge a parulano).
Ingredienti e Dosi per 6 persone
Vermicelloni
- 600 gguanciale (lardicello =lardo di gola) a cubetti (1/2 cm. di spigolo) - 250 g
Uova – 6
1 ciuffo di aneto tritato finemente
1 tazzina di anice,
2 cipolle dorate mondate e tagliate ad anelli sottili.
Olio d'oliva e.v. p.s. a f. – 1 bicchiere
3 grossi cucchiai di doppio concentrato di pomidoro,
Pecorino grattugiato -100 g
½ bicchiere di latte intero,
5 chiodi di garofano,
1 peperoncino piccante privato di picciolo e corona, lavato, asciugato ed inciso longitudinalmente,
sale doppio - un pugno,
Sale fino q.s.
abbondante Pepe nero macinato a fresco.
Procedimento
Cuocere in abbondante acqua (8 litri) salata (pugno sale
grosso) i vermicelloni molto al dente perché alla fine dovranno
essere ripassati in padella.
Mentre la pasta cuoce, mandare a temperatura in un tegame mezzo bicchiere d’olio con mezza cipolla mondata e tritata; quando la cipolla è dorata aggiungere il concentrato di pomidoro sciolto con un mestolino d’acqua di cottura della pasta e far sobbollire il sugo per circa 10 minuti aggiustando di sale e pepe al termine della cottura; mantenere il sughetto in caldo mentre in un altro grande tegame mandare a temperatura tutto l'olio d'oliva e.v. p. s. a f. residuo assieme al guanciale in maniera che il grasso si sciolga; aggiungere dapprima il peperoncino e súbito dopo la cipolla residua mondata e tritata e farla imbiondire a fuoco vivace per 10 minuti ; fare attenzione che il guanciale non si asciughi troppo diventando croccante: deve rimanere morbidissimo; a questo punto aggiungere tutto l’anice ed a fuoco alto farlo evaporare.Frattanto in una terrina, aprire e battere le uova con un pizzico di sale, un cucchiaio di formaggio grattugiato, il latte caldo con i chiodi di garofano e l’aneto tritato finemente.
Mentre la pasta cuoce, mandare a temperatura in un tegame mezzo bicchiere d’olio con mezza cipolla mondata e tritata; quando la cipolla è dorata aggiungere il concentrato di pomidoro sciolto con un mestolino d’acqua di cottura della pasta e far sobbollire il sugo per circa 10 minuti aggiustando di sale e pepe al termine della cottura; mantenere il sughetto in caldo mentre in un altro grande tegame mandare a temperatura tutto l'olio d'oliva e.v. p. s. a f. residuo assieme al guanciale in maniera che il grasso si sciolga; aggiungere dapprima il peperoncino e súbito dopo la cipolla residua mondata e tritata e farla imbiondire a fuoco vivace per 10 minuti ; fare attenzione che il guanciale non si asciughi troppo diventando croccante: deve rimanere morbidissimo; a questo punto aggiungere tutto l’anice ed a fuoco alto farlo evaporare.Frattanto in una terrina, aprire e battere le uova con un pizzico di sale, un cucchiaio di formaggio grattugiato, il latte caldo con i chiodi di garofano e l’aneto tritato finemente.
Colare la pasta, versarla
nella padella con l’intingolo di lardo,aggiungere un po’ d’acqua di cottura
della pasta (è questo il segreto perché poi quando si aggiungono le uova, queste cuocendo non diventino una frittatina, ma si trasformino in crema…)
far insaporire la pasta a fuoco
vivo ed all'ultimo momento aggiungere le
uova battute. Mescolare accuratamente tenendo la padella leggermente sollevata
dal fuoco,o a mezza fiamma in modo che
la crema di uova si scaldi ma non cuocia e quindi non si asciughi
completamente, restando al contrario,
fluida e collosa e leghi armoniosamente
con i vermicelloni. Alla fine macchiare i vermicelloni con il sugo di
pomidoro
Impiattare cospargendo le portate con il restante pecorino ed abbondantissimo pepe nero macinato al momento.
Impiattare cospargendo le portate con il restante pecorino ed abbondantissimo pepe nero macinato al momento.
Servire
immediatamente caldissimi di fornello.Vini: Corposi vini rossi campani
(Solopaca, Aglianico, Piedirosso, Taurasi) serviti a temperatura ambiente.
Mangia
Napoli, bbona salute e scialàteve!
raffaele bracale
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