ÂMMU
MAGNATO, VIPPETO E NC’È TRAUSTO ‘O RIESTO!
La datata e desueta locuzione in epigrafe fu coniata
nella città bassa da una piccola impresa di pulizia formata da quattro
ladrucoli che per darsi una veste di
lavoratori onesti avevano messo su quella ditta e svolgevano la loro opera soprattutto nelle
cappelle e chiese parrocchiali e spesso, per la bontà dei pievani ricevevano oltre il pattuito anche il
desinare e per atavica abitudine presero ad espandere il significato del verbo
pulire facendolo diventare ripulire nel
senso di trafugare, predare, aggraffare, sgraffignare arredi sacri e ciò che
capitasse sottomano e la loro spudoratezza fu tale da gloriarsene con i loro
pari usando la locuzione in esame: “Abbiamo mangiato, bevuto e lucrato il
restante.
In sèguito l’espressione
fu usata sarcasticamente riferita a tutti coloro che invece di attendere
diligentemente al proprio compito sprecassero il tempo destinato al lavoro ai
bagordi ed al divertimento. Satis est.
Raffaele Bracale
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