mercoledì 21 dicembre 2011

‘O SCRUPOLO D’’O RICUTTARO

‘O SCRUPOLO D’’O RICUTTARO
Anche questa volta faccio sèguito ad un quesito rivoltomi dall’amico N.C. (al solito, motivi di riservatezza mi impongono di riportar solo le iniziali di nome e cognome di chi mi scrive per sollecitar ricerche) occupandomi dell’ antichissima espressione in epigrafe, che ancóra vien còlta sulle labbra di qualche napoletano d’antan.

Letteralmente l’espressione di tipo esclamatorio vale:Lo scrupolo del lenone!” Essa viene usata con tono sarcastico a salace commento in talune situazioni, nelle quale soggetti notoriamente insolenti, sfacciati, impudenti, impertinenti, quando non addirittura delinquenti, banditi, furfanti comuni facciano le viste di avere scrupoli o remore nell’affrontare o portare a compimento azioni del tutto normali e piú che lecite laddove quei medesimi soggetti sono adusi normalmente ad azioni illegali espletandole con improntitudine, sfacciataggine, sfrontatezza senza alcun turbamento, incertezza o esitazione, sicchè è lecito pensare che essi pretestuosi scrupoli siano strumentali a fini illeciti o reconditi.


Ricuttaro s.vo m.le = lenone. Il termine deriva da recoveta→recotta (ricotta) , ovvero raccolta di fondi effettuata da alcuni compari per tirar fuori dalla galera un lenone,o altro delinquentello: evento talmente frequente da far identificare il lenone con il naturale destinario della raccolta, recoveta→recotta donde appunto la voce ricuttaro.
scrupolo s.vo m.le = scrupolo, 1 dubbio, inquietudine che fa temere di agire o di aver agito male, in maniera inopportuna, e fa considerare colpa o mancanza ciò che non lo è;
2incertezza, esitazione di carattere morale: scrupolo religioso, di coscienza; essere pieno di scrupoli; una persona senza scrupoli, disonesta; essere onesto fino allo scrupolo, onestissimo | farsi scrupolo di qualcosa, farsene un motivo di colpa, preoccuparsene (anche in usi iperb.): non vi fate scrupolo di telefonarmi
3 cura estrema, grande impegno nel fare qualcosa: lavoro eseguito con scrupolo
4 antica unità di misura pari alla ventiquattresima parte dell'oncia
voce che è dal lat. scrupulu(m), dim. di scrupus 'sasso a punta'; propr. 'piccola pietra', poi 'preoccupazione, cura'
Non mi pare ci sia altro da aggiungere per cui mi fermo qui, sperando d’avere accontentato l’amico N.C. ed interessato qualcun altro dei miei ventiquattro lettori e chi forte dovesse imbattersi in queste paginette. Satis est.
Raffaele Bracale

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