‘NZEPETARÍA
Anche questa volta faccio sèguito ad un quesito rivoltomi dall’amico R.C. (al solito, motivi di riservatezza mi impongono di riportar solo le iniziali di nome e cognome di chi mi scrive per sollecitar ricerche) occupandomi della voce napoletana in epigrafe che è un
sost.vo f.le astratto e vale cosa sciocca, sciapíta, sciocchezza, stoltezza, scempiaggine, stupidaggine, scemenza, insensatezza, bestialità, fesseria , atto o faccenda di persona che non dà gusto;
si tratta etimologicamente di parola costruita partendo dall’acc.vo lat. insipidum (insipido, privo di sale) con aggiunta del suffisso tonico di pertinenza dei nomi astratti aría;normale poi il passaggio dell’originario ns al napoletano nz come consueto l’alternanza delle dentali d→t nel percorso morfologico insipidu(m)→ (i)nsipid(u)’nsipid(u)→’nzipet→’nzepet + aría→’nzepetaría.
Brak
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