CHIARAVALLO &DINTORNI
Questa volta rispondo
in maniera rapida e stringata all’amico V. R. (i consueti problemi di privatezza mi
costringono ad indicare solo le iniziali di nome e cognome) che reduce passim dalla lettura d’alcune mie, a suo dire interessanti
paginette mi à posto due quesiti chiedendomi di illustrare le espressioni: Nun fà ‘o chiaravallo e l’espressione Sî ‘nu palafruniero! di cui dice di ignorare significati e campi
d’applicazione. Orbene dopo d’aver ringraziato l’amico V.R. degli
sperticati complimenti che mi fa per ciò che scrivo, rispondo ai suoi due quesiti sperando che non intenda usar quelle due espressioni nei miei riguardi ed augurandomi che ciò che
dirò interessi non solo lui, ma anche qualche altro dei miei ventiquattro
lettori.
Tanto premesso comincio con il dire che la desueta voce
chiaravallo/chiarovallo è voce formata un po’ acrobaticamente
dall’aggettivo chiara/chiaro (dal lat. claru(m)/clara(m) (usato quasi avverbialmente in luogo di chiaramente ) + il s.vo m.le vallo=
gallo ; ricordo che la voce vallo risulta essere un adattamento
metaplasmatico popolare dell’originario gallo che a sua volta è dal latino gallu(m) sebbene non gli sia estranea la
radice centroeuropea kar,kal (risuonare);
qualcuno poi à supposto un latino *gannus
donde gannulus→ gan’lus→gallus che
troverebbe un suo parallelo nell’ant. tedesco *àno da un verbo *ànan (=
lat. canere(cantare)) con riferimento
al canto mattutino del gallo); a mio avviso questa di *gannus è tesi interessante e forse perseguibile; ma torniamo all’espressione: Nun fà ‘o chiaravallo nella
quale chiaravallo/chiarovallo tradotto
letteramente sta per gallo che (canta)in
modo chiaro cioè si fa
sentire;ciò annatato se ne evince che l’espressione Nun fà ‘o chiaravallo significa: Non parlare apertamente, non dire ciò che pensi in maniera troppo
chiara ed era/è un consiglio dato a chi (come il sottoscritto),
infischiandosene dell’importanza o potenza dell’interlocutore, esprimesse o esprima con estrema sincerità il
proprio modo di vedere incurante di eventuali ritorsioni e/o conseguenze negative. E passiamo alla
successiva espressione: Sî ‘nu
palafruniero! nella quale
palafruniero è un s.vo
m.le derivato di palafreno (che è dal
lat.
tardo paraverídu(m) 'cavallo di posta', con sovrapposizione di freno);
la voce napoletana ( per vero pochissimo
usata nel parlato cittadino e rinvenibile quasi esclusivamente in àmbito
provinciale ) è una evidente
corruzione dell’italiano palafreniere o palafreniero =chi
era addetto al governo di un palafreno; staffiere, scudiero e perciò servitore,
lacché,valletto; da ciò si ricava che l’espressione Sî ‘nu palafruniero! significa per l’ appunto:(Ricordati
che sei un servitore, un lacché, uno
staffiere! (Non eccedere i limiti di comportamento del tuo stato servile!)Ecco
perché spesso l’espressione Sî ‘nu palafruniero! era posta a completamento della precedente Nun fà ‘o chiaravallo significando complessivamente : Non(ti
permettere di) parlare apertamente (giacché) tu sei solo un servitore.(Taci o
parla nascostamente!)
E qui penso di poter far punto convinto d’avere convenientemente
risposto ai quesiti propostimi, d’avere
soddisfatto l’amico V.R., interessato qualcun altro dei miei ventiquattro
lettori e piú genericamente chi dovesse
imbattersi in queste paginette.
Satis est.
RaffaeleBracale
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