Letteralmente: Ogni cuffia per la notte è sempre buona
(utile) e nell’oscurità la fantesca è
bella ed appetibile quanto una signora.
Id est: sono sempre graditi i favori offerti a letto
da una donna e non v’è differenza che
tenga tra una serva o una padrona; piú ampiamente: nella vita occorre
sapersi accontentare e (specialmente per ciò che riguarda il sesso) non sottilizzare, cogliendo, al
contrario, al volo l’occasione propizia da qualsiasi parte ci venga!
ògne = ogni, ciascuno, qualsiasi agg. indef. solo sing.
; etimologicamente dal lat. omne(m) da
non confondere con ógne= unghie s.vo
f.le plurale di ógna che etimologicamente è da
un lat. ungula(m) con
successive dissimilazioni che diedero il
latino volgare *unguna→uguna e per sincope della seconda u→ugna→ógna;
scuffia= cuffia, copricapo aderente per neonati,
chiuso da due nastri che si annodano sotto il mento; copricapo analogo usato
anticamente dalle donne o di giorno o di notte , spesso ornato di gale e trine,
o portato dagli uomini sotto il cappuccio, il berretto o l'elmo oppure( se di
lana) a letto, di notte per tener calda
la testa ; oggi usato solo da operaie, infermiere e cuoche per tenere a posto i
capelli; etimologicamente da un tardo lat. cufia(m)(con prostesi di
una s intensiva e raddoppiamento
espressivo della f) probilmente di orig. germ.;
ô forma
contratta di a + ‘o = allo preposizione
articolata (cfr. alibi â ← a +’a= alla oppure ê ← a+ ‘e = alle oppure a gli/
ai);
scuro aggettivo e sostantivo; come aggettivo vale oscuro, buio, cupo; come sostantivo vale oscurità, buio notturno; etimologicamente
derivato dal lat. obscuru(m) =oscuro con deglutinazione ( perdita del suono
iniziale di una parola, perché inteso come articolo o preposizione (p. e. avello,
dal lat. labellum)) dell’iniziale o
intesa articolo (oscuro>’o scuro);
bbella e bbona
= bella ed appetibile; bbella è il femm. di bello che è dal tardo lat. bellu(m) 'carino', in origine dim. di bonus
'buono' ed à il consueto significato
attribuito a ciò che è dotato di
bellezza o che suscita ammirazione,
piacere estetico; mentre bbona (femm.
di buono) nel significato a margine non vale conforme al bene; onesta,
moralmente positiva, che à mitezza di cuore, mansueta, bonaria e non vale neppure abile,
capace; o detto di cosa: utile, efficace, efficiente (come è per il bbona della prima parte del proverbio in epigrafe…) ma - pur mantenendo l’etimo dal lat. bonum=buono – sta per piacente, appetibile, che risveglia i sensi;
da rammentare poi che in napoletano
esiste un’espressione che a tutta prima parebbe maschile ed invece è neutra: bbello
e bbuono che non si riferisce a persona o cosa esteticamente gradevole
o moralmente positiva, ma à una valenza quasi temporale e sta per all’improvviso con riferimento ad una situazione che da
positiva (bella e buona) che era si sia
mutata d’improvviso in maniera negativa;
quanto =tal quale, come, alla medesima maniera dal lat. quantu(m), avv. da quantus
;
â forma contratta della prepos. articolata a +’a = a+la= alla(cfr. alibi ô ← a +’o= al/allo
oppure ê ← a+ ‘e = alle oppure a gli/ ai);
;
madama = signora, titolo di riguardo che veniva
rivolto in passato a una signora; oggi usato solo in tono scherzoso o ironico voce
derivata al fr. madame, comp. di ma 'mia' e dame 'signora';
di vajassa (dall’arabo baassa attraverso il francese bajasse)= serva, fantesca già
dissi passim precedentemente altrove.
Raffaele Bracale 21/11/2006
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