CASCECAVUOGLIO/CACECAUOGLIO
Questa volta è stato il
caro amico P. G. (i consueti problemi di riservatezza mi costringono ad
indicare solo le iniziali di nome e cognome) a
chiedermi via e-mail di chiarirgli
significato e portata della voce
partenopea in epigrafe.
Gli ò testualmento risposto che ci troviamo davanti
ad una doppia morfologia: cascecavuoglio/cacecauoglio
di un sostantivo m.le
che nella forma avverbiale a cascecavuoglio/ a cacecauoglio
vale l’italiano (a) cavalcioni cioè nella posizione di chi è a
cavallo o sta sopra un muro, una seggiola, una panca e sim. o sta seduto sul
collo d’una persona, con una gamba di qua ed una di là portate pendenti sul
busto di chi sostiene il peso.
Premesso che la voce in esame
non è riportata in nessuno (neppure, ahinoi!,nel ponderoso e sostanzioso
D’Ambra) dei numerosi calepini
dell’idioma napoletano in mio possesso e che ò potuto compulsare, premesso
altresí che anche l’amico avv.to Renato
deFalco nel suo vasto Alfabeto napoletano ne fa solo un fugace accenno, senza – per altro –
neppure far riferimento ad una certa o ipotetica
etimologia, ecco che per venire a capo
dell’etimo della voce in epigrafe, dovrò fare da solo!
Dico súbito che mi pare
improponibile pensare ad una partenza dal latino caseu-m, atteso che
semanticamente non mi pare vi siano
collegamenti di sorta tra il cacio (neppure quello noto come caciocavallo
) e la posizione di chi è a cavallo o sta sopra un muro, una seggiola, una
panca e sim. o sta seduto sul collo d’una persona, per cui mi pare si possa
ragionevolmente ipotizzare una derivazione dal turco/arabo qasqawal che
morfologicamente spiegherebbe sia il cace←qas, d’avvio che il suffisso cauoglio←qawal
precisando che nel parlato della città bassa, a mia memoria, la voce fu usata
nella morfologia cascecavuoglio mentre nella città collinare si usò il
piú letterario ed originario casecauoglio e ciò probabilmente perché,
nella città bassa si ebbe piú dimestichezza con i cosiddetti vastasi, i facchini cioé quelli adusi al trasporto di ponderosi pesi quali casciune e casce
che influenzarono l’originaria casecauoglio
sino a farla diventare cascecavuoglio. Rammento infatti che tra le
incombenze dei vastasi = facchini ci fu quella di trasbordare le persone,
portandole a cavalcioni per guadare le strade percorse dalla lava[dal
lat. labe(m) 'caduta, rovina', deriv. di labi 'scivolare'] cioè da una copiosa, quasi torrentizia
caduta di acqua quali quelle tipiche di Toledo e dei Vergini;la voce vastaso è dal greco bastàzein= sollevare). E
qui penso di poter far punto convinto d’avere esaurito l’argomento, soddisfatto
l’amico P.G. ed interessato qualcun altro dei miei ventiquattro lettori e piú
genericamente chi dovesse imbattersi in
queste paginette.Satis est.
Raffaele Bracale
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