1.È
FERNUTA 'A ZEZZENELLA!
Letteralmente: è terminata - cioè s'è svuotata - la
mammella. Id est: è finito il tempo delle vacche grasse, si appressano tempi
grami!
La voce zezzenella è un s.vo f.le collaterale di zezzella
s.vo f.le diminutivo di zizza= mammella [dal lat. titta(m)→zizza.]
2.È
MMUORTO 'ALIFANTE!
Letteralmente: È morto l'elefante! Id est: Scendi dal tuo
cavallo bianco, è venuto meno il motivo del tuo sussiego, della tua importanza,
non conti piú nulla. La locuzione, usata nei confronti di chi continua a darsi
arie ed importanza pur essendo venute meno le ragioni di un suo inutile
atteggiamento di comando e/o sussieguo , si ricollega ad un fatto accaduto
sotto il Re Carlo di Borbone al quale, nel 1742, il Sultano della Turchia
regalò un elefante che venne esposto nei giardini reali e gli venne dato come
guardiano un vecchio caporale che annetté al compito una grande importanza
mantenendo un atteggiamento spocchioso per questo suo semplice compito. Morto
l'elefante, il caporale continuò nel suo spocchioso atteggiamento e venne
beffato dal popolo che, con il grido in epigrafe, gli voleva rammentare che non
era piú tempo di darsi arie...
3.CHI
SE FA PUNTONE, 'O CANE 'O PISCIA 'NCUOLLO...
Letteralmente: chi si fa spigolo di muro, il cane gli
minge addosso. E'l'icastica e piú viva trasposizione dell'italiano: "Chi
si fa pecora, il lupo se la mangia" e la locuzione è usata per
sottolineare i troppo arrendevoli comportamenti di coloro che o per codardia o
per ingenuità, non riescono a farsi valere
4.TRÒVATE
CHIUSO E PPIÉRDETE CHIST' ACCUNTO...
Letteralmente: Tròvati chiuso e perditi questo cliente...
Locuzione ironica che si usa quando si voglia sottolineare e sconsigliare il
cattivo mercato che si sta per compiere, avendo a che fare con un contrattante
che dal negozio pretenderebbe solo vantaggi a danno dell' altro contraente.
Accunto = cliente; s.vo dal lat. adcognitum→accognitu-m→acco[g]n[i]tu-m→accunto.
5.È
MMEGLIO A ESSERE PARENTE Ô FAZZULETTO CA Â COPPOLA.
Conviene esser parente della donna piuttosto che dell'
uomo. In effetti, formandosi una nuova famiglia, è tenuta maggiormente in
considerazione la famiglia d'origine della sposa che quella dello sposo.
6.ÒGNE
STRUNZO TENE 'O FUMMO SUOJO.
Letteralmente: Ogni stronzo sprigiona un fumo. Id
est:ogni sciocco à modo di farsi notare
7.
CUNZIGLIO 'E VORPE, RAMMAGGIO 'E GALLINE.
Lett.:consiglio di volpi, danno di galline. Id est:
Quando confabulano furbi o maleintenzionati, ne deriva certamente un danno per
i piú sciocchi o piú buoni. Per traslato: se parlottano tra di loro i
superiori, gli inferiori ne subiranno le conseguenze.
8.CHIACCHIERE
E TTABBACCHERE 'E LIGNAMMO, Ô BBANCO NUN NE 'MPIGNAMMO.
Letteralmente: chiacchiere e tabacchiere di legno non
sono prese in pegno dal banco. Il banco in questione era il Monte dei Pegni
sorto a Napoli nel 1539 per combattere la piaga dell'usura. Da esso prese vita
il Banco di Napoli, fiore all'occhiello di tutta l'economia meridionale, Banco
che è durato sino all'anno 2000 quando, a completamento dell'opera iniziata nel
1860 da Cavour e Garibaldi e da casa Savoia, non è stato fagocitato dal
piemontese Istituto bancario San Paolo di Torino. La locuzione proclama la
necessaria concretezza dei beni offerti in pegno, beni che non possono essere
evanescenti come le parole o oggetti non preziosi. Per traslato l'espressione
si usa nei confronti di chi vorrebbe offrirci in luogo di serie e conclamate
azioni, improbabili e vacue promesse.
9.FEMMENE
E GRAVUNE: STUTATE TÉGNENO E APPICCIATE CÒCENO.
Letteralmente: donne e carboni: spenti tingono e accesi
bruciano. Id est: quale che sia il loro stato, donne e carboni sono ugulmente
deleterii.
10.
VENÍ ARMATO 'E PIETRA POMMECE, CUGLIE CUGLIE E FFIERRE 'E CAZETTE.
Letteralmente: giungere munito di pietra pomice, aghi
sottili e ferri(piú doppi)da calze ossia di tutto il necessario ed occorrente
per portare a termine qualsivoglia operazione cui si sia stati chiamati. Id
est: esser pronti alla bisogna, essere in condizione di attendere al richiesto
in quanto armati degli strumenti adatti.
11.CHIJARSELA
A LIBBRETTA.
Letteralmente:piegarsela a libretto. È il modo piú comodo
per consumare una pizza, quando non lo
si possa fare stando comodamente seduti al tavolo servendosi di piatto e
posate e si sia costretti a mangiare
stando in piedi. In tal caso si procede
alla piegatura in quattro parti della pietanza circolare che assume quasi la
forma di un piccolo libro e si può mangiarla riducendo al minimo il pericolo di
imbrattarsi di condimento. L’espressione in senso traslato vale accettare obtorto collo, far, per necessità,
buon viso a cattivo gioco.
12.ESSERE
LL'URDEMU LAMPIONE 'E FOREROTTA.
Letteralmente:essere l'ultimo fanale di Fuorigrotta. Id
est: Non contare nulla, non servire a niente. La locuzione prese piede verso la
fine dell' '800 quando l'illuminazione stradale napoletana era fornita da
fanali a gas in numero di 666; l'ultimo lampione (fanale) contraddistinto
appunto col numero 666 era situato nel quartiere di Fuorigrotta, zona limitrofa
di Napoli, per cui il fanale veniva acceso per ultimo, quando già splendevano
le prime luci dell' alba e la di lui utilità veniva ad essere molto limitata.
13.JÍ
TRUVANNO A CRISTO DINTO A LA PINA.
Letteralmente: cercare Cristo nella pigna. Id
est:impegnarsi in una azione difficoltosa,lunga e faticosa destinata a non aver
sempre successo. Anticamente il piccolo ciuffetto a cinque punte che si trova
sui pinoli freschi era detto manina di Cristo, andarne alla ricerca comportava
un lungo lavorio consistente in primis nell'arrostimento della pigna per poi
cavarne gli involucri contenenti i pinoli, procedere alla loro frantumazione e
giungere infine all'estrazione dei pinoli contenuti;spesso però i singoli
contenitori risultavano vuoti e di conseguenza la fatica sprecata.
14.QUANNO
TE MIETTE 'NCOPP' A DDOJE SELLE, PRIMMA O DOPPO VAJE CU 'O CULO 'NTERRA.
Quando ti metti su due selle, prima o poi finisci col
sedere in terra. Id est: il doppio gioco alla fine è sempre deleterio
15.'E
FATTE D' 'A TIANA 'E SSAPE 'A CUCCHIARA.
Letteralmente:i fatti della pentola li conosce il
mestolo. La locuzione sta a significare che solo gli intimi possono essere a
conoscenza dell'esatto svolgimento di una faccenda intercorsa tra due o piú
persone e solo agli intimi di costoro ci si deve rivolgere se si vogliono
notizie certe e circostanziate. La locuzione è anche usata da chi non voglia
riferire ad altri notizie di cui sia a conoscenza.
Brak
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