giovedì 7 agosto 2008

Fà ll’amico e ‘mprenà ‘a vajassa

Fà ll’amico e ‘mprenà ‘a vajassa.
Ad litteram: fare l’amico ed ingravidare la serva id est: comportarsi da “doppiogiochista”, da falso amico come chi , atteggiandosi ad amico, frequenti una casa ed in luogo di ricordi amicali lasci la fantesca di casa ingravidata, profittando della libertà che si usa concedere agli amici, quando non addirittura la padrona di casa che se si lasciasse possedere dimostrerebbe di essersi comportata da vajassa nel significato estensivo di donna villana e/o di facili costumi.
‘mprenà= ingravidare, render pregna voce verbale infinito dal lat. tardo impraegnare 'rendere gravida', comp. di in illativo e un deriv. del lat. volg. *praegnu(m), che diede il napoletano prena= ingravidata;
vajassa = serva, fantesca Etimologicamente il termine vajassa è dalla voce araba baassa pervenutaci attraverso il francese bajasse: fantesca, donna rozza e un po’ sporca, ed estensivamente donna del popolo villana e gridanciana; talvolta sempre per estensione donna villana e/o di facili costumi;
Dalla medesima voce bajasse il toscano à tratto: bagascia = meretrice.
Raffaele Bracale

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