Levarse ‘o sfizzio
Ad litteram: togliersi il gusto,la voglia, il capriccio nel senso di raggiungere, conquistandeselo, l’appagamento di una intensa voglia di un desiderio a lungo covato e finalmente raggiunto.
il termine sfizzio (correttamente scritto in napoletano con due zeta)partendo dalla lingua napoletana, è approdato in quella nazionale seppure scritto con la z scempia: sfizio ma mantenendo il medesimo significato di: capriccio, voglia: togliersi uno sfizio; levarsi lo sfizio di fare qualcosa | per sfizio, per puro capriccio, per divertimento portandosi dietro molte voci derivate, come:il sostantivo sfiziosità (cosa sfiziosa; in partic., ricercatezza alimentare), l’aggettivo sfizioso (che soddisfa una voglia, un capriccio; che piace, attrae, perché originale)
nonché l’avverbio:sfiziosamente e (per sfizio). Di non facile lettura l’etimologia di sfizzio; la maggioranza dei dizionarî in uso, si trincera dietro il solito pilatesco: etimo incerto; qualcuno, un po’ forse fantasiosamente, propende per una culla latina da un (sati)s -facio di cui lo sfizzio conserverebbe il sostrato di soddisfazione per raggiunger la quale occorre fare abbastanza. Qualche altro, ancor piú fantasiosamente (vedi C. Jandolo) pensa ad un latino ex+ vitium nella pretesa che lo sfizzio configuri una sorta di stravizio
Non manca infine chi propende -e forse non a torto, piú correttamente - per un’etimologia greca da un fuxis(evasione) con tipica prostesi della S intensiva partenopea, atteso che lo sfizio è qualcosa che eccedendo il normale si connota come un’evasione dalla quotidianeità.
Raffaele Bracale
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