giovedì 27 maggio 2021

DICETTE DONNA BISODÍA

DICETTE DONNA BISODÍA

 

Dicette Donna Bisodía:Dàmmoce ‘nu pizzeco ‘ncopp’â panza e accussí sia!

Ad litteram: Disse donna  Bisodía: Diamoci un pizzico sulla pancia e cosí sia!

La gustosa locuzione posta sulle labbra di una inesistente, concepita di sana pianta per rimare con sia , donna  Bisodía viene usata con tono rassegnato davanti al verificarsi di  accadimenti  di situazioni, gravi ma  ineludibili, cui bisogna inevitabilmente  assoggettarsi obtorto collo, autoimponendosi  una contenuta sofferenza [quale quella suggerita di pizzicarsi la pancia]  che ci permetta di non sentirne un’altra maggiore. A completamento preciso che l’espressione: darse ‘nu pizzeco ‘ncopp’â panza  per traslato e piú genericamente vale altresí sopportare con rassegnazione  qualche sgradevole accadimento, nella speranza che ciò ce ne eviti  di peggiori; a Napoli  a qualcuno che si stia lamentando di dover sopportare alcunché si suole consigliare  con la frase in epigrafe di pizzicarsi la pancia facendo buon viso a cattivo gioco. Talvolta però il darsi pizzichi sulla pancia è quasi un atto dovuto, non perché cosí facendo si pensi di evitar guai maggiori, ma perché chi ci sta comminando pene e/o sofferenze  è persona cosí tanto importante o meritevole di rispetto che non gli si può opporre una reazione, ma solo rassegnazione. Come ò détto la locuzione/consiglio è posta sulle labbre di una inesistente, concepita di sana pianta donna  Bisodía il cui nome altro non è che la corruzione  di parte della frase latina Da no[bis hodie] presente nel pater noster; tuttavia con tale inesistente donna  Bisodía nell’inteso popolare si identificò la madre di san Giuseppe, la quale messa al corrente di quanto era accaduto al figlio gli consigliò una santa rassegnazione esprimendosi cosí come in epigrafe. La fantasia popolare non conosce limiti, anche a costo di diventare irriverente! Ed io mi limito ad esserne il notaio.

pizzeco s.vo m.le
1 come nel caso che ci occupa lo stringere con il pollice e l'indice una parte molle del corpo; l'atto del pizzicare: dà ‘nu pizzeco a una(dare un pizzico ad una

 2 (estens.) quantità di roba che si può prendere con i polpastrelli delle dita:’nu pizzeco ‘e sale, ‘e pepe(un pizzico di sale, di pepe)

voce deverbale di pezzecà (Intens. del verbo ant. pizzare 'pungere', da avvicinare a pizzo 'punta');

‘ncopp’â  preposizione articolata = sulla, sopra la forgiata da un in→’n illativo  e da coppa dal latino cuppa(m) la parte posteriore superiore del capo che è dunque quella posta  sopra, addizionata  di â (crasi di a +‘a=alla);

panza s.vo f.le indica essenzialmente il ventre, l’addome dell’uomo(come nel caso che ci occupa) o della bestia, ed in senso figurato la parte centrale e tondeggiante di qualcosa: pancia del fiasco,pancia del vaso o ancora la forma tondeggiante di alcune lettere dell’alfabeto: la pancia della a, della p ; è forgiata sul latino pantice(m)→pan(ti)cja(m)→panza  con metaplasmo e  risoluzione di cj in z.

accussí avverbio = 1cosí, in questo modo, in tal modo;

2tanto, talmente

3con valore di agg.vo siffatto, tale: è difficile campà ‘na vita accussí - è difficile vivere una vita cosí;

4 come cong.
1a in correlazione con come, introduce prop. comparative e modali (spesso è sottintesa): nun era accussí stanca comme diceva - non era così stanca come diceva

2a in correlazione con ca (che), con  ‘a (da), introduce prop. consecutive: era accussí  meravigliato ca nun riusceva a pparlà -  ero così meravigliato che non riuscivo a parlare. 3 3a con valore conclusivo in prop. coordinate, dunque, perciò, pertanto: so’ stanco accussí resto â casasono stanco e così resterò a casa.
4a  in correlazione con poiché, giacché, siccome, à valore rafforzativo (spesso sottintesa): giacché s’era fatto  tarde (accussí)me nn’ avette ‘a jí poiché si era fatto tardi, (così) dovetti andare via
5a con valore desiderativo, magari: accussí vulesse ‘o Cielo!così volesse il Cielo!; |accussí sia - così sia, formula con cui terminano le orazioni; amen
6a  con valore concessivo, quantunque, sebbene: accussí stanco, me facette trasícosì stanco, volle ricevermi
voce dal lat. ad+ (ec)cu(m) si(c)→accussí 'ecco così'.

 Brak

 

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