sabato 21 luglio 2012

INESPRESSIVO, SMORTO E DINTORNI

INESPRESSIVO, SMORTO E DINTORNI Anche questa volta faccio sèguito ad un quesito rivoltomi dall’amico N.C. (al solito, motivi di riservatezza mi impongono di riportar solo le iniziali di nome e cognome di chi mi scrive per sollecitar ricerche) occupandomi delle voci italiane in epigrafe, di altri eventuali sinonimi e delle corrispondenti voci del napoletano. Cominciamo al solito a prendere in esame le voci dell’italiano: inespressivo/a agg.vo m.le o f.le che/chi è privo di espressione; che/chi non esprime o non sa esprimere nulla: un viso, un attore inespressivo Che/chi manca di efficacia nel manifestare i pensieri o gli affetti; voce marcata sul fr. inexpressif ; smorto/a agg.vo m.le o f.le 1 molto pallido (riferito a persona): un volto smorto; essere smorto per la paura | di colore, che non à vivezza, sbiadito: una tinta smorta 2 (fig.) privo di vivacità, scialbo: uno stile smorto; etimologicante trattasi del part. pass. di smorire = perdere il normale colorito del viso, acquistando per malattia, malessere, meraviglia o paura un pallore di morte (voce dal lat. volg. *morire, per il class. mori con protesi di una esse distrattiva); questi due aggettivi or ora presi in considerazione tutti da riferirsi all’aspetto d’una persona o figuratamente anche a concetti astratti ànno i loro sinonimi in esangue agg.vo m.le o f.le 1 che è senza sangue o à perso molto sangue: giacere esangue al suolo 2 (fig.) pallido, smorto: volto esangue privo di vitalità, di vigore; fiacco, spento: stile esangue; voce dal lat. exsangue(m), comp. di ex-, che indica privazione, e sanguis 'sangue'; cereo/a agg.vo m.le o f.le1. di cera: foglio cereo, tramezzo di pura cera d’ape che si mette negli alveari; porta impresso sulle due facce il fondo delle celle da operaie, che le api devono completare costruendo il favo. 2. del colore della cera bianca, molto pallido: volto cereo, aspetto cereo, mani ceree. 3. In medicina, degenerazione cereo, lo stesso che degenerazione amiloide; voce dal lat.cereu(m); pallido/a agg.vo m.le o f.le 1 senza colorito; cereo, esangue: un viso pallido; essere pallido come un morto, come un cadavere, pallidissimo | divenir pallido, impallidire. 2 (estens.) di colore, tenue, scialbo: rosa pallido 3 (fig.) vago, debole, evanescente: un pallido ricordo; ricordare una pallida immagine | non avere la più pallida idea di qualcosa, non saperne nulla; voce dal lat. pallidu(m), deriv. di pallíre 'essere pallido'; cadaverico/a agg.vo m.le o f.le 1 di cadavere, proprio di un cadavere: rigidità cadaverica ' fenomeni cadaverici, complesso di fenomeni degenerativi che si producono nel corpo umano dopo la morte 2 (fig.) pallido, smunto, inerte; simile nell'aspetto a un cadavere: viso cadaverico; voce denominale del lat. cadaver addizionato del suff. atono ico/a, suffisso di aggettivi di origine latina (-icum) o tratti in italiano, come nel caso che ci occupa, da sostantivi, che indica genericamente relazione, appartenenza. Con riferimento ad un colore invece l’agg.vo smorto/a trova i seguenti sinonimi: spento/a agg.vo m.le o f.le1 che non brucia piú: fuoco spento | calce spenta, idrossido di calcio 2 (fig.) privo di luce, di vivezza; smorzato, attutito: sguardo spento; voce spenta; colori spenti 3 che non è in funzione (detto di dispositivo elettrico o di apparecchio azionato da circuito elettrico): un televisore spento; l'automobile scendeva a motore spento 4 (fig. non com.) che non esiste piú; morto, estinto: una tradizione ormai spenta; una dinastia spenta da secoli etimologicamente è il part. pass. agg.vato del verbo spegnere ( metatesi di un lat. volg. *expingere→spignere→spegnere, propr. 'cancellare', comp. di ex- 'via da' e pingere 'dipingere' stinto/a agg.vo m.le o f.le che/chi à perso il colore; sbiadito: un abito stinto, una camicia stinta etimologicamente è il part. pass. agg.vato del verbo stingere (da un lat. volg. *extingere→stingere); scolorito/a. agg.vo m.le o f.le che à perso colore (anche fig.): un abito scolorito; un ricordo scolorito | impallidito: un viso scolorito per la paura. etimologicamente è il part. pass. agg.vato del verbo scolorire (denominale del lat. color con protesi di una esse distrattiva). Esaurite ad un dipresso le voci dell’italiamo andiamo ad illustrare le corrispondenti voci del napoletano, che sono: abbisciulato/a agg.vo m.le o f.le 1détto in primis di occhio spento, senza vivezza ed 2estensivamente di persona che abbia un atteggiamento intontito, quasi addormentato confuso, inebetito, stranito, smarrito, frastornato come – ad un dipresso – una pecora affetta da marciaia, cachessía acquosa (la cachessía in medicina è il patologico dimagrimento, causato da malattie croniche debilitanti (endocrine, infettive, ecc.) o da estrema vecchiezza (c. senile). In veterinaria, c. acquosa, malattia infettiva degli ovini e del cavallo, sinon. di tifoanemia;voce etimologicamente da ritenere part. pass. agg.vato dell’infinito abbisciulà a sua volta da riconnettere ad un lat. regionale vissjola diminutivo di vissja = vescia, attraverso il percorso morfologico ad+vissiolare→ avvisiolare→abbisciulà slavato/a agg.vo m.le o f.le 1 sbiadito, pallido: capille junne slavate(capelli di un biondo slavato); faccia slavata (viso slavato) 2 (fig.) scialbo, poco espressivo:spressione slavata (stile slavato). voce etimologicamente part. pass. agg.vato dell’infinito slavà ( dal lat. lavare con protesi di una esse distrattiva). smattuto/a agg.vo m.le o f.le 1 scolorito/a, opaco/a; 2 (fig.) languido/a, illanguidito/a; voce etimologicamente part. pass. agg.vato dell’infinito smattí ( denominale del tardo lat. mattu(m) con protesi di una esse distrattiva). murtacino/a agg.vo m.le o f.le 1 molto pallido (riferito all’incarnato di persona), cadaverico | (détto di colore), che non à vivezza, sbiadito 2 (fig.) privo di vivacità, scialbo voce etimologicamente dall’iberico morticino marcato sul lat. morticinu(m); spàlleto/a agg.vo m.le o f.le ; 1Smorto, sbiancato, che à perduto il colore naturale 2 (fig.) Tenue, debole, evanescente,smorto, sbiadito; voce etimologicamente dal lat. pallidu(m) con protesi di una esse intensiva). E con questa voce potremmo esaurire l’argomento, tuttavia mette conto ricordare che sempre con riferimento all’aspetto d’una persona è talvolta possibile usare, estensivamente/figuratamente, anche uno dei seguenti agg.vi che di per sé rendono l’italiano scipíto/a agg.vo m.le o f.le 1 senza sapore; troppo poco salato, insipido, sciapo: un brodo scipíto 2 (fig.) sciocco, insulso, privo di spirito, smorto; voce etimologicamente part. pass. agg.vato dell’ antico infinito scipire (dal lat. ex-sapere→sciàpere→sciapíre con cambio di coniugazione); in napoletano questo scipíto anche nei significati figurati è reso con basciòscio/a agg.vo m.le o f.le 1 in primis sciocco, rammollito, rimbambito e 2 per estensione vuoto,smorto, privo di nerbo ; non di facile lettura l’etimologia: a bascioscio non dovrebbe essere estraneo lo spagnolo chocho nell’accezione di molle,vuoto, ma non è peregrina l’idea che riporta il nostro basciòscio alla voce baciocco/occolo sorta di strumento sonoro di legno fatto a mo’ di scodella, dato ai fanciulli per giocarci, quale tamburello; in fondo il napoletano basciòscio connota lo sciocco vuoto di zucca; chiafèo agg.vo e s.vo m.le antichissima voce maschile e solo maschile , quasi desueta che indica lo sciocco, il grullo, il melenso e per estensione il vuoto, molle, inespressivo; etimologicamente da collegarsi al greco kophòs = babbeo, attraverso l’aggettivo kophàîos; ‘nzipeto/a agg.vo m.le o f.le insipido, privo di sale, di persona che espressivamente non dà gusto, privo com’è di nerbo, efficacia, incisività; voce dal lat.insípidu(m) con normale ns→nz come in ‘nzalata← insalata, ‘nzieme←insieme e con adozione della sorda (t) in luogo della sonora (d) come avviene nell’ultima sillaba di parole sdrucciole: cfr. fràceto← fracidu(m), límpeto←limpidu(m), úmmeto←(h)umidu(m); sciaddeo/a – sciardeo/a agg.vo e s.vo m.le o f.le: esattamente lo sciocco,l’inetto, l’incapace buono a nulla e per estensione talora smorto, pallido,vuoto; rammenterò qui che sciaddeo/sciardeo son la medesima parola: nella seconda si è verificato il fenomeno del parlato popolare di rotacizzare la prima d, ma la parola è la stessa; per quanto riguarda l’ etimologia di sciaddeo escludo a priori che la si debba riferire al nome dell’apostolo Giuda Taddeo che con sciaddeo à solo una tenua assonanza, non risultando da nessuna sacra scrittura (vangeli – atti degli apostoli – lettere etc.) che il suddetto Giuda Taddeo fosse uno sprovveduto o un incapace, e propendo per il verbo greco skedao= comportarsi da sbandato e/o sprovveduto; ancóra ricorderò che dal femm. di sciardeo,cioè da sciardea si trasse il diminutivo sciardella nel significato di donna inetta, di casalinga incapace di fare i donneschi lavori di casa con attenzione e secondo i crismi dovuti; a Napoli è 'na sciardella la casalinga che lavi le stoviglie, facendosele scappare di mano e rompendole, che lavi i pavimenti con poca acqua, che spolveri superficialmente, che riponga gli abiti in modo raffazzonato, cosí che riprendendoli uno li trovi stazzonati e gualciti al punto di non poterli indossare, una donna insomma inetta ed inaffidabile, una sbadata patentata. E qui giunti non mi pare ci sia altro da aggiungere per cui mi fermo, sperando d’avere accontentato l’amico N.C. ed interessato qualcun altro dei miei ventiquattro lettori e chi forte dovesse imbattersi in queste paginette. Satis est. Raffaele Bracale

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