mercoledì 8 giugno 2016

VARIE 16/589

1.VA’ FÀ LL’OSSE Ô PONTE Va’ fà ll’osse ô ponte Letteralmente: vai a racimolare le ossa al ponte. Id est: mandare qualcuno a quel paese.Infatti la locuzione suona pure: mannà ô ponte, con il medesimo significato. Un tempo a Napoli presso il ponte della Maddalena, già ponte Licciardo esisteva un macello dove il popolo si recava ad acquistare le carni delle bestie macellate. I meno abbienti si accontentavano di prelevare gratis et amore Dei le ossa usate per preparar economici brodi, per cui spingere qualcuno a fare le ossa al ponte significa augurargli grande miseria. La medesima accezione vale per la locuzione mannà ô ponte; tenendo presente che questa seconda locuzione la si usa nei confronti di uomini attempati e un po’ rovinati dagli acciacchi e dall’età ecco che essa locuzione à una valenza un po’ piú amara giacché la si rivolge a chi - probabilmente - non à la capacità di ripigliarsi ed è costretto a subire fino in fondo gli strali dell’avversa fortuna. 2.SPRUCETO La voce napoletana in epigrafe, che nel parlato è piú facilmente riscontrabile declinata al femminile: spruceta, traduce in primis gli aggettivi dell’italiano : aspro, arcigno, scontroso ma pure scorbutico, scostante, ombroso, permaloso, suscettibile, burbero, brusco aggettivi tutti riproducenti il tipico atteggiamento repulsivo usato nei rapporti interpersonali, soprattutto dalle donne, ma talvolta anche da gli uomini, che senza un ben determinato motivo, preferiscono mostrarsi ritrosi/e ed intrattabili, piuttosto che comunicativi/e e partecipativi/e. Non di facilissima lettura l’etimologia; si può pensare ad un latino volgare *(a)sprucidu(m)→*sprucetu(m) per il classico asperu(m)→aspru(m)= aspro, ma si può anche far risalire (sia pure con un piú articolato cammino morfologico) la voce in epigrafe ad un basso latino *asprugo per asperugo= sorta di cicoria selvatica dalle foglie ruvide, aspre e piccanti; personalmente propendo per la prima ipotesi. raffaele bracale brak

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