VUOMMECO, VUMMECÀ, VUMMECUSO, VUMMECARÍA
Questa volta è stato il
caro amico A. L. (i consueti problemi di riservatezza mi costringono ad
indicare solo le iniziali di nome e cognome) a
chiedermi via e-mail di chiarirgli
significato e portata dei termini
partenopee in epigrafe.
Gliene son grato perché rispondendogli, mi permetterà di chiarire l’ampia semantica delle parole da prendere in
considerazione che talora sono intese molto restrittivamente rispetto ai loro
reali significati nell’eloquio napoletano.
Cominciamo dal verbo transitivo vummecà dalla cui radice
derivano tutti gli altri termini.
vummecà verbo tr. = vomitare, recere, dare di
stomaco, rimettere, ributtare, rigettare; etimologicamente trattasi di una
forma intensiva (attraverso l’infisso “-ic-“) del lat. vòmere con raddoppiamento
espressivo della consonante nasale bilabiale M propiziato dalla parola sdrucciola della 1ª pers. sg. ind. pr. “io vòmmeco”.
vuommeco s.vo m.le = 1in
primis vomito, voltastomaco, nausea,
ribrezzo;
2 per ampliamento semantico leziosaggine, smanceria, smorfia, lamentela
eccessiva non supportata da reali cause e/o motivi scatenanti;
3 per traslato reazione spropositata a
piccolissimo danno subíto;
semanticamente i significati sub 2 e 3 si legano a quello sub 1 in quanto
atteggiamenti tali da indurre iperbolicamente al vomito. etimologicamente voce
dal lat. volg. vŏmic-um per il class. vŏmit-um con normale dittongazione [uo] della ŏ.
vummecaría s.vo
f.le 1in primis cosa nauseante, tale che induca al vomito 2 per ampliamento semantico leziosaggine, smanceria, smorfia
iperbolicamente nausente tanto da promuovere il vomito;
etimologicamente voce
costruita su vummecà con un doppio
suffisso: quello di pertinenza ar←arius
e quello tonico ía (cfr. guapparía, gelusía, purcaría
etc.). E siamo infine a vummecuso/ósa
agg.vo m.le o f.le daddoloso/a, di soggetto aduso/a ai daddoli,
alle smorfie, smancerie, moine ed a
quegli atteggiamenti di cui sub 2 e 3 di vuommeco.Voce usata soprattutto
riferita al femminile vummecosa a
soggetto di sesso femminile o al maschile vummecuso
riferita ironicamente a soggetto di
sesso maschile che si comporti da donna; etimologicamente voce costruita su vummecà con il suffisso: uso/ósa
suffisso di tipologia per aggettivi derivati dal latino o
tratti da nomi/verbi, dal lat. -osu(m)→usu(m);
indica presenza, caratteristica, qualità ecc.(scarduso/dósa,mafiuso/ósa,smurfiuso/ósa,zezzuso/ósa).
E qui
penso di poter far punto convinto d’avere esaurito l’argomento, soddisfatto l’amico
A.L. ed interessato anche qualcun altro
dei miei ventiquattro lettori e piú genericamente chi dovesse imbattersi in queste paginette.Satis
est.
Raffaele Bracale
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