NOTE GRAMMATICALI 1°
Faccio notare che in napoletano tutti i verbi in ïare/ïà
comportano una sillaba in piú rispetto ai verbi in iare/à cosa che esige una
coniugazione diversa; ad esempio in napoletano esistono i verbi cacciare/à e cacc ïare/ïà; il primo (trisillabo)
con etimo dal lat. volg. *captiare,
deriv. del class. capere 'prendere' vale: 1 mandare via con la
forza o sgarbatamente; scacciare (anche fig.): caccià ‘e casa malamente (cacciare
di casa, in malo modo); caccià
‘e cattive penziere(scacciare i
cattivi pensieri)
2 (fam.) tirar fuori, cavare, estrarre: caccià ‘na cosa ‘e sorde(tirar fuori del danaro)
ed à una normale coniugazione dei verbi di prima cng.che ad es. all’ind. presente è i’ caccio/tu cacce/isse caccia/nuje cacciammo/vuje cacciate/lloro
cacciano
Affatto diverso è il quadrisillabo cacc ïare/ïà che a malgrado abbia il medesimo etimo dal lat. volg. *captiare, deriv. del class. cape°re
'prendere', vale: dare la caccia a un animale selvatico per ucciderlo o
catturarlo e non segue la normale
coniugazione dei verbi di prima cng ma
una che tiene conto della sillaba in piú, per cui ad es.
all’ind. presente è i’ caccéjo/tu
caccíe/isse caccéja/nuje caccíammo/vuje caccíate/lloro caccéjano
Sulla falsariga della coniugazione ora indicata si comportano
tutti i verbi in ïare/ïà, come ad
es.: musechïare
anche se non esistono loro similari in are/à.
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