domenica 20 novembre 2016
ZEPPULELLE D’ ’AFESTA D’ ‘A ‘MMACULATA
ZEPPULELLE D’ ’AFESTA D’ ‘A ‘MMACULATA
(zeppulelle ‘e nonna ‘Mmaculatina)
ingredienti e dosi per circa 64 zeppulelle
1 kg farina 00,
1 kg patate lessate in acqua salata con la buccia, poi spellate e schiacciate,
2 etti di strutto,
8 uova,
2 cucchiaini di sale fino,
4 cucchiai di zucchero semolato,
2 dadi e 1/2 di lievito di birra,
1 etto di uvetta ammollata in un bicchiere di acqua bollente addizionata con un bicchierino di anice,
1 etto di pinoli,
zucchero semolato e cannella per la presentazione q.s.
procedimento
Si inizia ponendo l'uvetta in ammollo in un bicchiere di acqua bollente addizionata con un bicchierino di anice; sulla spianatoia si forma una fontana con la farina e si pongono al centro di essa le patate schiacciate,lo strutto, le uova, il sale, lo zucchero ed il livieto sciolto in poca acqua tiepida; si inizia ad impastare e si aggiunge poi l'uvetta strizzata... ed i pinoli; se l'impasto dovesse appiccicarsi alle mani, aggiungere altra farina fino ad avere una pasta morbida ed elastica;formarne un bel panetto e porlo a lievitare al calduccio per circa mezz'ora coperto da un canevaccio fresco di bucato ed asciutto.
Trascorso il tempo, staccare dal panetto dei pezzi di pasta grossi come un mandarino e rotolandoli sulla spianatoia infarinata, formarne dei bastoncini spessi come un indice; sovrapporne le code formando delle elle minuscole e premendo un po’ sul punto dell’intersezione, o formare delle ciambelline di cinque cm. di diametro premendo un po’ sul punto di congiunzione; per i meno pazienti, ci si può limitare a fare le piccole palline poco piú grosse di una noce sorrentina; adagiare queste ciambelline, queste elle o queste palline una accanto (ma non troppo, per evitare che lievitando si appiccichino!) all’altra su di un canevaccio coperto di farina, coprirle con altro canevaccio e farle ulteriormente lievitare per un'altra ora;dopo la seconda lievitazione friggere poche per volta queste zeppolelle in olio di semi bollente e profondo; prelevarle con uno spiedo o una schiumarola ed adagiarle su carta assorbente; passarle poi velocemente in una miscela di zucchero semolato e cannella. Servirle calde di padella ché da fredde si induriscono alquanto.
Esistessero ancóra nonne capaci di preparare queste golosità e trasmetterne ai posteri i segreti delle loro ricette!
Che il Cielo abbia nella Sua Gloria la mia nonna e la mia mamma che mi diedero i rudimenti dell’arte culinaria!
Mangia Napule, scialàteve e facítene salute!
Raffaele Bracale.
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