CUCCARE in italiano e CUCCARE (CUCCà) in napoletano.
I due verbi in epigrafe omofoni (almeno nella forma non apocopata ) non ànno il
medesimo significato, pur potendo sembrare – a prima vista – la medesima
parola.
Vediamo:
In italiano il verbo cuccare à il significato di ingannare, gabbare e per
estensione conquistare o accettare qualcosa (anche non di buon grado) come
succede alle femmine di uccelli costrette a cuccarsi (per covarle) le uova
depositate nei loro nidi dalla femmina del cuculo dal cui nome latino cucus
attraverso l’iberico cucar è derivato l’italiano cuccare.
Ben altro significato à il napoletano cuccare usato sempre nella forma
apocopata cuccà; in napoletano il verbo traduce l’italiano coricare, mettere o
mettersi a letto.
Va da sé che in napoletano il verbo cuccare (coricare/rsi) non deriva né dal
cucus, né dal cucar; in napoletano il verbo cuccà viene dritto per dritto dalla
espressione tardo latina:collocare in lecto (porre a letto); dal collocare si è
passato a col’care donde per tipica assimilazione regressiva coccare e cuccare
/cuccà.
Esiste infine un’ultima accezione del verbo cuccare che nel gergo dei gitani à
il significato di sottrarre, rubare, ma in tali sensi non è chiaro donde
provenga atteso che i linguaggi gergali ben difficilmente usano vocaboli cui si
può attribuire una derivazione etimologicamente ben identificata.
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