DIFFERENZA DELLA CONSONANTE EUFONICA N DA QUELLA RESIDUALE
DELL’AFERESI DI UN IN→’N ILLATIVO.
Esistono nel
napoletano molte voci che etimologicamente son costruite con una
consonante n eufonica posta in
posizione protetetica: es. nc’è per c’è ndrammera/ntrammera,per drammera/trammera
etc.; ( tale consonante non è residuo di un
in→’n illativo, ma è una
consonante eufonica atta cioè a migliorare la pronuncia della parola e e dunque non necessita di
alcun segno diacritico d’aferesi la cui
apposizione, (come invece spessissimo m’è occorso di trovare in taluni importanti
(sic!) scrittori, sedicenti esperti dell’esatta grafia dell’idioma partenopeo)
sarebbe oltre che errata, anche inutile
e pleonastica!
Cosa ben diversa è
quando la n protetica di un sostantivo (ad es. ‘ncielo) o d’ un avv. (ad es.: ‘ncoppa)
è residuo di un in→(i)n →’n illativo: in tal caso la n (che non
è eufonica) necessita, come ò anticipato, del
segno diacritico d’aferesi (’n) e sarebbe opportuno che tutti,
addetti ai lavori e/o dilettanti riuscessero una buona volta a comprendere la
differenza di cui ò parlato,, ne prendessero atto e non continuassero a far d’ogni erba un fascio inondando i loro
erronei scritti di brulicanti pletoriche,
inutili, fastidiose ‘n malamente aferizzate anche quando si tratti di consonanti eufoniche! Hoc est in votis! A margine
e completamento rammento che nel napoletano la preposizione in (dal
lat. in) non forma mai preposizioni
articolate in unione con gli articoli ‘o, ‘a, ‘e (il/lo, la, gli/le) in quanto
nel napoletano preposizioni quali nel/nello, nella, nelle, negli vengono rese
servendosi della preposizione impropria dinto
(dentro), con la morfologia dint’ô= dentro al/allo, dint’â= dentro alla, dint’ê= dentro alle/a gli atteso che in
napoletano ô è appunto la crasi di a+ ‘o= a+il/lo, â è la crasi di a+ ‘a= a+la, ed ê è la crasi di a+ ‘e= a+le/gli;rammento ancóra
che nel napoletano la preposizione in usata in posizione protetica di
sostantivi e/o avverbi viene agglutinata con essi assumendo la forma aferetica
di ‘n
(ad es.: in terra→’nterra, in
cielo→’ncielo, in sopra→’ncoppa, in giú→’nsotto) e talora di ‘m davanti alla consonante consonante occlusiva bilabiale sorda (p)
(cfr. ‘mparaviso = in paraviso ) o
davanti all’ occlusiva bilabiale sonora (b) davanti alla quale dà luogo ad
assimilazione progressiva (cfr. ad es.in
bocca→ ‘mbocca→’mmocca ).
Raffaele Bracale
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