‘O
TRUMMETTA Â VICARIA.
Ad litteram: Il trombetto alla (della) Vicaria; id est: essere una persona adusa
a spettegolare,a propalare notizie (altrui!) o avvenimenti che sarebbe stato
piú opportuno tacere.
Originariamente con la locuzione in epigrafe e specificatamente
con il termine ‘o trummetta si indicava il banditore che, partendo dall’uscio del
Tribunale leggeva i bandi emanati dalla Gran Corte della Vicaria fermandosi alle cantonate della città, dove -
per attirare l’attenzione della gente - era solito far squillare una trombetta.Al tempo di don
Pedro di Toledo, vicerè di Napoli tutti i tribunali di cui
trummetta di per sé s.vof.le
= trombetta, strumento musicale a fiato
di ottone, con canneggio curvato cilindrico provvisto di valvole e
pistoni, che ad un'estremità termina con un bocchino e all'altra.. si allarga in un padiglione; è lo strumento
tradizionalmente usato per dare segnali militari; per ampliamento semantico qui
– come ò già accennato – con la voce trummetta
ma reso necessariamente maschile (poi che l’attività di banditore non fu
mai svolta da donne) ‘o trummetta si
indica un banditore; in partic., banditore di un'asta pubblica e
figuratamente chi diffonde una dottrina,
divulga notizie etc.; quanto all’etimo
trummetta la voce risulta essere un dim.di trumma
(cfr. suff. etta) che con assimilazione progressiva è da un ant. alto tedesco trumba
d’origine onomatopeica;
Vicaria
notissimo antico quartiere
popolare napoletano, un tempo noto con il nome di ‘a via
d’’e chianche per la presenza di numerose macellerie (in napoletano chianche
dal lat. planca(m)= panca ché
in origine nelle macellerie la carne veniva esposta e sezionata su di una panca
di legno) situato a ridosso del
centro antico;si espandeva in origine
tra la zona di Forcella (Vicaria
vecchia) e la zona posta al di qua ed al di là della porta capuana nel quale sorge il famoso Castelcapuano che è il piú antico castello
di Napoli.
Di origine normanna,
è situato allo sbocco dell'attuale via dei Tribunali ed è sede della sezione
civile del tribunale di Napoli. Deve il suo nome al fatto di essere ubicato a
ridosso di Porta Capuana, che si apre sulla strada che conduceva
all'antica Capua.Tra il 1537 ed il 1540, Don Pedro de Toledo,
marchese di Villafranca del Bierzo (1532 – 1553 ) vicerè di Napoli, trasferí il Tribunale della Vicaria, ed altri
uffici giudiziari in Castelcapuano.
Fino al 1535, infatti, la giustizia civile e penale del vicereame
napoletano veniva amministrata in diversi luoghi:
Il carcere vero e proprio venne chiuso nel 1886, ma fino al novembre 1995,
quando le sezioni penali lasciarono Castelcapuano, parte di esse restarono per
i detenuti che dovevano assistere ai processi. Ancora oggi alcune gabbie
fatiscenti fanno bella mostra di sé in alcuni angusti corridoi del piano terra
e piano interrato.
Oggi il nuovo quartiere Vicaria (piú noto con
il nome di Vasto forse perché nella zona il marchese di Vasto, v’ebbe alcune
proprietà, ma piú probabilmente perché Vasto è corruzione di Guasto
(linguisticamente infatti è comunissimo nel napoletano l’alternanza v→g e
viceversa cfr.vallo/gallo –gallina/vallina – gunnella/vunnella- volpe/golpe
etc., per i guasti (incendi, saccheggi)operati nella
zona a ridosso della porta degli eserciti invasori) è nato
dopo il Risanamento
della città di Napoli,iniziato nel 1885 quando debellata l'epidemia di colera che nel 1884 aveva colpito la
città , si inizia ad operare lo sventramento di interi quartieri popolari e
la creazione -tra l'altro- del Corso Umberto e della Galleria Umberto I. con l'attuazione delle leggi che prevedevano
un'espansione verso la zona orientale: le abitazioni sono prevalentemente di
carattere popolare e sono state realizzate dalla Società pel Risanamento,
dalle cooperative dei ferrovieri, e da privati. Successivamente agli eventi
bellici che colpirono fortemete la zona, una parte di esso venne ricostruito ed
è stato anche vittima della speculazione edilizia (difatti molte abitazioni
sono in calcestruzzo armato).
Raffaele
Bracale
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