‘O PAGLIETTA
e ‘A PAGLIETTA
Tratto gli argomenti in epigrafe per rispondere ad una
richiesta del mio carissimo amico S.C., che identifico con le sole iniziali per
questioni di riservatezza. Cominciamo:
con il termine maschile ‘O PAGLIETTA si identifica un avvocatucolo, un leguleio
cavilloso, ma inesperto; la voce a
margine à la medesima morfologia della voce femminile paglietta sulla quale è
marcato; ‘A PAGLIETTA cioè cappello di
paglia, solitamente usato dagli uomini;giacché è femminile va letta al plurale
con la geminazione iniziale della p: ‘e ppagliette= le pagliette; quando però
la parola al plurale è scritta con la
iniziale p scempia: ‘e pagliette è
intesa plurale maschile e per traslato
indica appunto avvocatucoli, legulei cavillosi, ma inesperti quegli stessi che
ad inizio del 1900 usavano indossare a mo’ di divisa comune la paglietta
[cappello di paglia (donde il nome, partendo da un lat. palea(m) addizionato
del suffisso vezzeggiativo etta(da un
gotico itta) da uomo, con cupolino alto bordato di nastro di seta,piatta,
ampia tesa rigida il tutto rigorosamente di colore nero
per distinguersi da tutti gli altri uomini che erano soliti indossare, in
ispecie nella bella stagione pagliette di color chiaro]; ancóra oggi il
mestiere del paglietta resiste ed è esercitato da quei giovani e quindi
inesperti dottori in giurisprudenza che prestano la loro servizievole opera
spesso gratuitamente presso studi legali di importanti avvocati nel tentativo di farsi le ossa ed imparare il
mestiere.
E con questa spiegazione penso d’aver fatto giustizia
sommaria del parere di qualcuno (ma non ne ricordo il nome…né meriterebbe
d’esser rammentato ) che fantasiosamente fa risalire il termine paglietta inteso, come riportato, quale avvocatucolo, leguleio
cavilloso, ma inesperto e truffaldino all’ampia gorgiera rigida indossata sulle
toghe dagli avvocati d’antan; ora atteso
che la gorgiera fu colletto plissettato ed
inamidato indossato da talune categorie di notabili in epoca
cinquecentesca e seicentesca,e poi definitivamente dismesso,
mentre il tipo paglietta inteso
avvocatucolo etc. è figura del tardo
‘800 – inizio ‘900, non vedo dove (se non presso un costumista tearale) un
avvocatucolo del tardo ‘800 o dei primi del ‘900 avrebbe potuto reperire una
gorgiera inamidata e plissettata da indossare sulla toga...
da paglietta con
aggiunta del suffisso di pertinenza ria
si è giunti a pagliettaría voce
che per sua fortuna è rimasta nell’àmbito della parlata napoletana e non è
pervenuta in quello della lingua italiana dove è pur presente la voce
paglietta nel significato di
avvocatucolo etc.; ò detto per sua fortuna poi che se la voce pagliettaría
fosse approdata nel dialetto dei
fiorentini d’antan sarebbe stata
certamente stravolta in pagliettería= azione o comportamento da paglietta subendo lo stesso trattamento della voce
partenopea fessaría che pervenuta nell’italiano divenne fessería assumendo una
inesatta e chiusa e non etimologica al posto della esatta aperta a forse nella sciocca convinzione che una
vocale chiusa fosse piú consona di una aperta alla eleganza (?) della lingua
nazionale;in coda e con riferimento al termine paglietta riporto un paio
di icastici antichi proverbio che suonano:
1. CHI SAGLIE E SCENNE ‘E SCALE D’’E PAGLIETTE, O S’ARRUVINA O S’ARRICETTA!
(Chi sale e scende le scale degli avvocatucoli, id est: chi à continue
frequentazioni con legulei cavillosi, ma
inesperti e truffaldini è destinato alla rovina ed addirittura a decedere, per
le esosità delle parcelle richieste e per la lungaggine delle liti
giudiziarie.)
2. DICETTE 'O PAGLIETTA: A TTUORTO O A RRAGGIONE, 'A CCA À
DDA ASCÍ 'A ZUPPA I 'O PESONE.
Ad litteram: disse l'avvocatucolo: si abbia torto o
ragione, di qui devon scaturire il pasto e la pigione; id est: non importa se
la causa sarà vinta o persa, è giusto assumerne il patrocinio che procurerà il
danaro utile al sostentamento e al pagamento del fitto di casa. Oggi il
proverbio è usato quando ci si imbarchi in un'operazione qualsiasi senza
attendersene esiti positivi, purché sia ben remunerata. pesone = pigione, fitto
da pagare; etimo: latino acc. pensione(m)da pendere= pesare, pagare.
E qui penso di poter far punto avendo esaurito l’argomento
e forse detto piú del dovuto augurandomi d’aver risposto adeguatamente alla
richiesta del carissimo S.C. ed interessato qualcun altro dei miei ventiquattro
lettori .
Raffaele Bracale
Nessun commento:
Posta un commento