L’EQUIVOCO
DI ADDIRUSO/ADDURUSO
Qui di sèguito, su invito dell’amico B.Q. [i consueti
problemi di riservatezza mi costringono ad indicare solo le iniziali di nome e
cognome] tento di spendere una parola, mi auguro chiarificatrice sull’equivoco
in epigrafe.Comincio con il dire che in napoletano l’aggettivo odoroso/a,
profumato/a fragrante, olezzante, aromatico/a, olente, aulente, balsamico/a si rendono
correttamente con il termine
adduruso/osa [denominale di addore<tardo lat. audor]; tuttavia accade che
Salvatore Di Giacomo (non rammento dove),forse per distrazione o per una
questione di rima invece di adduruso, scrisse addiruso e trovò subito chi per
deferenza, maldestramente lo imitò [Ernesto Murolo in Pusilleco addiruso e
Vincenzo Russo in Torna maggio]incorrendo nel quiproquò di confondere
l’aggettivo odoroso con intrattabile, stizzoso che in corretto napoletano si
rende con addiruso [denominale di ad+ira-m]. La cosa che piú mi
sorprese fu che sia l’amico Carlo Iandolo che Altamura, aduso a saccheggiare il
D'Ascoli, che Francesco D’Ascoli [forse tutti abbacinati dal nome di Di
Giacomo] registrarono addiruso come una variante di adduruso cosa che
semanticamente non è né credibile, né possibile. Rammento in chiusura che nel parlato della
città bassa quando si volesse accennare ad una persona collerica, irritabile si
usava dire: “Tiene mente comme sta addiruso!” Mai si diede dell’ “adduruso” ad
un intrattabile. E qui penso di poter far punto convinto d’avere esaurito l’argomento,chiarito
l’equivoco, soddisfatto l’amico B.Q., ed
interessato qualcun altro dei miei ventiquattro lettori e piú
genericamente chi dovesse imbattersi in
queste paginette.Satis est.
Raffaele Bracale
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