‘NCIGNÀ E ‘NGIGNÀ
Ò dovuto registrare con mio sommo rammarico che i due vocaboli in epigrafe dalla maggior parte dei lessicografi partenopei sono registrati come sinonimi e piú precisamente siano riportati ambedue con il significato di inaugurare, principiare e verbi consimili.Orbene tale significato – a mio avviso – si attaglia perfettamente al termine ‘ncignà disceso dal tardo latino encaeniare modellato su di un greco koinòs (nuovo) es. :s’è ‘ncignato ‘nu vestito nuovo: à indossato per la prima volta un vestito nuovo ; ma il significato di ‘ngignà (es: s’è ‘ngignato a truvà ‘a soluzzione d’’o problema: si è dato da fare per trovare una soluzione al problema) è invece molto diverso e sta appunto per: darsi da fare, arrabattarsi pur di raggiungere uno scopo, cosa molto diversa dal principiare che è propria dello ‘ncignà; è vero che spesso in napoletano capita che una C di partenza si evolva in G magari perdendo l’originario suono palatale per assumerne uno gutturale, ma non penso che questo sia il caso dei due vocaboli in epigrafe, troppo diversi di significato per poter discendere dallo stesso verbo tardo latino.
In conclusione mentre reputo lo ‘ncignà parola atta a significare il principiare, nego ciò per lo ‘ngignà che presumo discenda invece da un tardo latino ingeniari(e) denominale del classico ingenium e significhi: impegnarsi a raggiungere uno scopo per cui non posso ritenere i due verbi sinonimi e mi auguro che, prima o poi, qualche nuovo lessicografo partenopeo accolga e faccia sua questa mia considerazione che – mi pare – abbia un buon fondamento.
RaffaeleBracale
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