martedì 18 luglio 2017

VARIE 17/728



1.FÀ ‘O VIAGGIO D’’O MISCRINO
Ad litteram: fare il viaggio del Meschino Id est: impegnarsi in una faticosissima attività, un’improba impresa, ma totalmente inutile vuoi per le ragioni che la promuovono, vuoi per i risibili risultati che si raggiungono; la locuzione in epigrafe richiama le avventure di uno degli eroi del ciclo carolingio : Guerino detto il Meschino protagonista di numerose dure ma inutili avventure narrate dallo scrittore italiano Andrea da Barberino, al secolo Andrea Mengabotti o Andrea de' Mengabotti (Barberino Val d'Elsa, 1370 circa –† 1432 circa), e riprese oltr’ alpi da narratori francesi.
2.FÀ A UNO ‘NZOGNA E PPUMMAROLA.
Ad litteram: fare (cucinare) uno (con) sugna e pomodoro.
 Icastica espressione usata per indicare che si intende maltrattare qualcuno, violentemente percuoterlo, ridurlo a cattivo stato fino ad iperbolicamente cucinarlo in forno dopo averlo schiacciato a dovere come si farebbe con una pizza condita, a maggior disdoro, non con il tenue olio d’oliva, ma con la greve sugna e la classica salsa di pomodoro.
La pizza ‘nzogna e ppummarola fu anticamente uno dei piú classici modi di approntare la pizza che veniva appunto condita con sugna, pomidoro ed abbondante pecorino prima d’esser cotta in forno; successivamente il condimento per questa pizza napoletana mutò e venne usato olio d’oliva, pomidoro aglio ed origano e la pizza cosí condita non ebbe piú il nome di napoletana, ma divenne â marenara. E tutto ciò con buona pace del sig.  Luciano Galassi che in un suo volumetto, pur citando questa mia esposizione, me ne contesta la morfologia asserendo che nel caso l’espressione derivasse veramente dal modo di condire e cucinare una pizza la locuzione avrebbe dovuto essere: “Fà a uno cu ‘nzogna e ppummarola” laddove basta semplicemente entrare in una autentica pizzeria napoletana ed ordinare una pizza ‘nzogna e ppummarole per rendersi conto che il cu è o sarebbe pleonastico ed irrilevante; il pizzaiuolo capirebbe che tipo di pizza gli si stesse ordinando con e senza il “cu”!

3.FÀ ABBATE A CQUACCHEDUNO.
Ad litteram: fare abate qualcuno; id est: gabbare, imbrogliare, ingannare chi sia sciocco e credulone.Un tempo per ricevere la nomina ad abate non occorreva si fosse in possesso di grandi doti intellettive, o di particolari meriti; spesso anzi piú si era stupidi piú si avevano probabilità d’esser nominati; la locuzione prende a suo fondamento proprio l’evenienza qui ricordata.
4.FÀ ACQUA 'A PIPPA!
Letteralmente: la pipa fa acqua!; id est: la miseria incombe, ci si trova in grandi ristrettezze. Icastica espressione con la quale si suole sottolineare lo stato di grande miseria in cui versa chi sia il titolare di questa pipa che fa acqua. Sgombro súbito il campo da facili equivoci: con la locuzione in epigrafe la pipa, strumento atto a contenere il tabacco per fumarlo, non à nulla da vedere; qualcuno si ostina però a vedervi un nesso e rammentando che quando a causa di un cattivo tiraggio, la pipa inumidisce il tabacco acceso impedendogli di bruciare compiutamente, asserisce che si potrebbe affermare che la pipa faccia acqua. Altri ritengono invece che la pipa in questione è quella piccola botticella spagnola nella quale si conservano i liquori, botticella che se contenesse acqua starebbe ad indicare che il proprietario della menzionata pipa sarebbe cosí povero, da non poter conservare costosi liquori, ma solo economica acqua. Mio avviso è invece che la pippa in epigrafe sia qualcosa di molto meno casto e della pipa del fumatore, e di quella del beone spagnolo e stia ad indicare, molto piú prosaicamente, il membro maschile che laddove, per sopravvenuti problemi legati all’ età o ad altri malanni, non fosse piú in grado di sparger seme si dovrebbe contentare di emettere i liquidi scarti renali, esternando cosí la sua sopravvenuta miseria se non economica, certamente funzionale.Del resto nell’icastico parlar napoletano il gesto onanistico maschile corrisponde alla moderna espressione: farse ‘na pippa! che negli anni ’50 del 1900 sostituí le piú antiche: FARSE ‘NA SEGA! o anche FARSE ‘NA PUGNETTA!
5.FÀ ASCÍ ‘E CAZZE DÂ CANNA
Letteralmente: far emettere i péni dalla gola (introdotti per altra via) Becera e ruvida espressione di portata simile alla seguente da cui si distingue per una iperbolicità di molto superiore, attesa l’impossibilità di realizzare materialmente quanto minacciato in epigrafe.Nell’espressione in esame si minacciano pratiche sodomitiche con iperboliche fuoriuscite…
Brak

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