CAUCE, 'O CCAFÈ E VVINO ‘E MANDURIA FANNO MALE A TTUTT’’E CCRIATURE
Icastica spressione in uso negli anni ’50 del 1900, da
tradursi ad litteram: calci [id est: percosse] caffé e vino
di Manduria nocciono a tutti i bambini, con la quale secondo i severi e restrittivi
criteri educativi dell’epoca tre erano
gli elementi che piú d’ogni altri potevano mettere in pericolo l’integrità
fisica dei bambini (maschi o femmine che fossero) e si trattava in primis delle percosse rappresentate, per
sineddoche, dai soli calci [e non mette conto soffermarsi sull’ovvio perché...
] e poi dal caffé che, a causa della
caffeina altamente eccitante, risultava essere sconsigliabile; ugualmente rischiosa per
ragazze e ragazze era ritenuta che fosse l’assunzione del vino (dolce o
asciutto che fósse) e segnatamente quel rosso di Manduria che per il suo aroma leggero, caratteristico e per il suo
sapore gradevole, pieno, armonico, tendente al vellutato se invecchiato si
lasciava facilmente assumere con il
rischio di stordire chi lo ingerisse, segnatamente se si trattasse di bambini o
bambine.
Mi soffermo su solo due voci di quelle dell’espressione e
rimando alibi per le altre che pure ò trattato:
CAUCE s.vo m.le pl. di caucio [che è dal
lat.calcem→cauce-m→caucio con il gruppo
al che si risolve in au come in auto/aveto
da altu-m ] = di per sé calci,
pedate, ma qui per sineddoche percosse,
busse, batoste, botte, colpi.
Prendiamo ora in
esame la voce ‘E CCRIATURE; scritta con la geminata iniziale cc essa è il
plurale di criatura/o (che
etimologicamente vengono dal latino creatura(m)) comprendente i due generi
maschile e femminile: insomma ‘e ccriature
sono onnicomprensivamente i nati maschi e femmine e talvolta anche solo
le nate femmine; mentre usando la c scempia: ‘e criature si indica il plurale del maschile criaturo e
dunque i soli nati maschi. Va da sé, per quanto détto che ‘e ccriature
dell’espressione in esame sono onnicomprensivamente bambini e bambine.
Satis est.
R.Bracale
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