NUN TENÉ MANCO LL’UOCCHIE PE CCHIAGNERE…
Il carissimo amico S.C. [che per motivi di
riservatezza identifico con le sole
iniziali] mi à chiesto di spendere qualche parola per illustrargli l’iconica
locuzione in epigrafe.
Tento di accontentarlo nel modo che segue: l’espressione
che in italiano diventa “Non avere neppure gli occhi per piangere…” la si può
cogliere sulle labbra di chi si duole della propria indigenza, della sua
miseria, tanto grandi da non lasciargli neppure il modo di manifestarle
piangendo.
Interessante è l’origine della datatissima espressione
risalente a circa il 1810 quando per volontà di Madame
Letizia Ramolino o Ramelino (madre di Napoleone), nel decennio francese
(1808-1815) la
religiosa francese Giovanna Antida Thouret(Sancey-le-Long, 27 novembre 1765
– †Napoli, 24 agosto 1826), fondatrice della congregazione delle Suore della
Carità venne nella città di Napoli per prestare la sua opera, con sette
consorelle, presso lo storico ospedale
degli Incurabili, [fondato nel 1521 da Maria Lorenza Longo (Lleida 1463
circa †Napoli, 1539) religiosa spagnola naturalizzata italiana,]
un complesso attestante un'attività umanitaria e sanitaria rivolta
all'assistenza dei cosiddetti malati incurabili ed indigenti. Orbene a seguito
di una delle frequenti epidemie che colpirono il Regno di Napoli il complesso degli Incurabili, pur carente di
mezzi, si trovò ad assistere moltissimi malati
e Giovanna
Antida Thouret invocò, con una missiva, il soccorso di Madame Letizia Ramolino comunicandole
testualmente che il complesso ospedaliero e le religiose che vi prestavano la
loro opera di assistenza si trovavano nella piú grave miseria al segno che le
religiose iperbolicamente non avevano altro che gli occhi per accomunarsi al
pianto dei malati che piativano assistenza. L’icastica espressione usata da
Giovanna Antida Thouret giunse alle orecchie dei napoletani della città bassa
che la fecero propria anzi la resero piú emblematica con l’affermare che esisteva una indigenza
maggiore di quella delle religiose e
cioè quella del popolo al quale mancavano persino gli occhi per piangere e
dolersi dell’inopia.L’espressione divenne cosí di pubblico uso che circolava
persino a Corte ancóra nel 1861 al segno che Francesco II, partendo da Gaeta il
14 febbraio 1861, disse al comandante Vincenzo Criscuolo: «Vincenzino,[…] il
Nord non lascerà ai meridionali neppure gli occhi per piangere”. Sante e
veritiere parole!
M’auguro d’aver accontento S.C. ed aver interessato anche
qualche altro lettore.Satis est. Raffaele Bracale
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