NZEMPRICELLA
L’amico A.M. (che i consueti problemi
di riservatezza mi impongono di identificare con le sole iniziali) mi à chiesto
di illustrargli la parola in epigrafe.
Gli ò cosí risposto:
nzempricella di cui mi chiedi, è voce antica e desueta; di per sé si
tratta (cfr. il suffisso ella) di un
diminutivo al femminile dell’agg.vo nzemprice e come tale dovrebbe valere
giovane ragazza semplice schietta, naturale, genuina, spontanea, ma nel parlato
e nell’uso comune fu voce usata sempre in senso ironico e perciò antifrastico e
cioè giovane ragazza smaliziata,falsa, maliziosa, scaltra, furba.E fu proprio
l’essere un diminutivo che attribuí alla voce il senso antifrastico.
Etimologicamente la voce nzemprice
di cui nzempricella è il diminutivo è dal lat. simplice(m), comp. di sem-
'una volta' e -plex, corradicale di plectere 'intrecciare' e plicare
'piegare'; propr. 'intrecciato, piegato una sola volta' con normale evoluzione
della sibilante S in Z addizionata in posizione protetica di una N eufonica che
non richiede segno diacritico in quanto non derivante da un in aferizzato che avrebbe comportato ’n.
E qui penso
di poter far punto convinto d’avere esaurito l’argomento, soddisfatto l’amico
A.M. ed interessato qualcun altro dei miei ventiquattro lettori e piú
genericamente chi dovesse imbattersi in
questa paginetta.Satis est.
Raffaele Bracale
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