giovedì 20 marzo 2008

CIOFÈCA – CEFÈCA

CIOFÈCA – CEFÈCA
Questa volta vi parlo dell’ennesimo vocabolo partenopeo che, partito dal vocabolario napoletano è approdato se pure non in quello nazionale,come invece per altre numerose parole(guaglione, camorrista, ammoina, scugnizzo etc.) come altrove abbiamo visto, in numerosi calepini di lingue e/o dialetti regionali e vi à preso posto con varî adattamenti morfologici, ma mantenendo il primitivo significato di liquido meglio bevanda (vino, caffè ed altro) scadente, di scarto, di pessimo gusto.
Cominciamo sùbito col dire che, usato precipuamente per designare un caffè poco gradevole, in quanto troppo diluito e poco cremoso (come invece è previsto che sia un degno caffè napoletano) il termine ciofèca o cefèca è di schietta derivazione araba: šafèq che in arabo indica appunto un liquido, una bevanda corrotta o più estensivamente tutto il cattivo delle cose, di qualità inferiore, di scarto, di nessun valore ed addirittura uomo di poco conto, donna sgraziata e malvestita. Il napoletano e gli altri dialetti ànno recepito però solo il significato attinente alla qualità di una bevanda.
Ciò chiarito, passiamo a fare un breve elenco degli adattamenti morfologici che – in altri dialetti – à subìto il napoletano ciofèca o cefèca;vediamo: in toscano: ciufeca o anche cipeca, in romanesco: ciufeca, in abbruzzese: cifechë, in calabrese e siciliano:cifeca.
Rammenterò, per amor di completezza che in romanesco (e solo in romanesco )partendo da ciufeca si è coniato l’aggettivo: inciufegato/inciufecato che sta per impiastricciato di sporcizia.
A questo punto devo sottolineare che, contrariamente a quanto potrebbe sembrare, i varî dialetti – con eccezion forse del siciliano e calabrese - ànno mutuato i loro adattamenti dal napoletano e non direttamente dall’arabo, atteso che gli arabi le loro invasioni le operarono principalmente nel sud dello stivale in danno dei regni meridionali ed a Napoli e nel napoletano lasciarono numerose testimonianze della loro lingua (vedi ad es. : tauto =bara che è dall’arabo tabut= arca; guallera= ernia da wadara, surbetta = sorbetto, gelato che è da serbet e molti altri termini arabi che al momento mi sfuggono.)
Raffaele Bracale

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