- JÍ ‘E RENZA E GGHÍ ‘E SGUINCIO.
Le due locuzioni in epigrafe parrebbe, a prima vista, dicano la medesima cosa
riferendosi ambedue ad un modo strano, non corretto di camminare. Non è cosí.
C’è una differenza sostanziale tra le due locuzioni;infatti jí ‘e renza si riferisce effettivamente ad un modo di camminare identificandolo nel procedere in modo obliquo, quasi inclinati su di un lato; diverso il gghí ‘e sguincio che pure attenendo ad un modo di camminare e propriamente a quel modo che comporta un’andatura di sghimbescio, tortuosa,viene usata anche in maniera traslata; infatti mentre la prima locuzione è usata solo in riferimento ad un modo di camminare, la seconda è riferita non solo ad un modo di procedere, ma anche ad un modo comportamentale che sia scorretto, subdolo, non lineare, in una parola: sleale. Il termine sguincio viene dal francese guenchir(procedere di sbieco) cui è premessa una S rafforzativa, mentre il termine renza viene dal participio presente del verbo latino haerere= aderire; in napoletano infatti si dice pure tirarse ‘na renza cioè prendere un’abitudine, aderire ad un modo di fare.
Jí e gghí = andare si tratta di forme verbali collaterali derivate dal lat. ire; da notare che nella coniugazione del verbo jí in napoletano al tempo indicativo presente e nell’imperativo per alcune persone si alterna il tema verbale e si usano forme derivate dal b. lat. *vadicare ( cfr. ad es. vaco – vaje – va ma jammo – jate ed ancóra vanno etc.)
r.bracale
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