mercoledì 7 ottobre 2009

'O MUNACIELLO

‘O MUNACIELLO
A Napoli, ‘o munaciello (il piccolo monaco) è un’entità dai vasti poteri magici; ò parlato di entità in quanto non è dato sapere se si tratti di uno spirito o di un essere umano; nell’un caso o nell’altro detta entità è rappresentata con le sembianze che sono o di un nano mostruoso o di un cosidd.étto bambino vecchio, ed assume due personalità: se à in simpatia i padroni o gli abitanti di una casa, arreca buona sorte e prosperità; se non li à in simpatia odia procura loro dei guai.Molto vaste son le testimonianze che riguardano l’apparizione di questa simpatica entità e son cosí numerose che non vi à posto per alcun dubbio sulle sue manifestazioni, che spesso sono oggetto di vivaci discussioni sul tipo di onori da tributare a questo spiritello che il piú delle volte si mostra sotto forma di un vecchio-bambino vestito col saio dei trovatelli accolti nei conventi, scarpe basse con fibbia d’argento, chierica e cappuccio.Non si lascia vedere da chiunque,o da gruppi di persone ma compare d’improvviso e solo a persone singole, quando vuole ed a chi vuole( à però preferenza per le donne in ispecie giovani e procaci) , e compare d’improvviso magari portando in mano le scarpe che à tolto per non produrre rumore di capestío. Scalzo, scheletrico, spesso lascia delle monete sul luogo della sua apparizione come se volesse ripagare le persone, dello spavento procurato o farsi perdonare di inconfessabili confidenze palpatorie che ama a volte concedersi.
Vi sono due ipotesi sulla sua origine:
La prima ipotesi vuole l'inizio di tutta la vicenda intorno all'anno 1445 durante il regno Aragonese. La bella Caterinella Frezza, figlia di un ricco mercante di stoffe, si innamora di un tal Stefano Mariconda, bello quanto si vuole, ma semplice garzone di bottega.
Naturalmente l'amore tra i due è fortemente contrastato. Il fato volle che tutta la storia finisse in tragedia. Stefano venne assassinato nel luogo dei loro incontri segreti mentre Caterinella si rinchiude in un convento. Ma era già da tempo incinta di Stefano ed infatti dopo pochi mesi nacque da Caterinella un bambino alquanto deforme(il Cielo talvolta fa ricadere sui figli le colpe dei genitori!...). Le suore del convento motu proprio adottarono il bambino cucendogli loro stesse dei vestiti simili a quelli monacali, ma corredati d’un ampio cappuccio per mascherare le deformità di cui il ragazzo soffriva. Fu cosí che per le strade di Napoli il figlio deforme di Stefano e Caterinella veniva chiamato " lu munaciello". Gli si attribuirono poteri magici fino ad arrivare alla leggenda che oggi tutti i napoletani conoscono. Anche lu munaciello morí misteriosamente.
La seconda ipotesi vuole che il Munaciello altro non sia che il gestore degli antichi pozzi d'acqua che, in molti casi, erano posti al centro dei cortili domestici, quando non addirittura nel primo vano delle case, di tal che aveva facile accesso nelle case passando attraverso i cunicoli di pertinenza del pozzo.
Personalmente sono attratto dalla vicenda di Stefano e Caterinella, che mi appare piú consona ad una favola, anche perché niente osta a che ‘o munaciello anche senza esserne il gestore, si servisse dei pozzi per penetrare in casa; del resto storicamente spesso Napoli, imprendibile dalle mura, fu invasa attraverso le condutture idriche.
R. Bracale

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