giovedì 22 aprile 2010

QUALE - QUAL - TALE ETC.

QUALE/QUAL, TALE/TAL, PURE/PUR IN ITALIANO ED IN NAPOLETANO.
Sia la lingua italiana che la parlata napoletana ànno con medesima derivazione dal lat. quale(m) l’aggettivo e pronome interrogativo e relativo quale; in italiano il pl.è quali, ant. o poet. davanti a consonante quai e qua'; si à poi, sempre in italiano, una forma tronca qual che è comune davanti alle voci del verbo essere che cominciano con e- (qual è, qual ero ecc.) e, davanti a consonante, in talune locuzioni particolari (qual fosse; per la qual cosa; nel qual caso; in certo qual modo; qual mai) o nell'uso letterario] si usa (e cosí anche in napoletano) nelle proposizioni interrogative dirette o indirette e nelle dubitative per chiedere la qualità, l'identità di qualcosa o di qualcuno (è forma concorrente con che, ma quast'ultimo è di gran lunga prevalente nell'uso parlato): quali libri preferisci?; quale motivo l'avrà indotto a far ciò?; quali novità ci sono?; con quali amici ài cenato?; a quale medico ti sei rivolto?; quale dimensione deve avere?; a quale velocità andavate?; a quale ora è accaduto il fatto?; in quale anno è nato?; dimmi quali libri ti piacciono; non so quale decisione prendere; chissà per quale motivo non si è fatto piú vedere; voglio sapere quali persone ài invitato | non so quale, un certo (con valore indeterminato): mi prese una non so quale nostalgia; sentii non so quale desiderio di andarmene; tornando alla forma tronca qual che - come ò detto - è comune davanti alle voci del verbo essere che cominciano con e- (qual è, qual ero ecc.) e, davanti a consonante, in talune locuzioni particolari, rammenterò che in napoletano non esiste questa forma tronca, ma sempre quella intera che viene elisa davanti a vocale; per cui in napoletano si à qual’ è e non qual è né si avrà mai qual fosse ma sempre quale fosse.
Rmmento in chiusura che ciò che accade per quale che in napoletano in caso di incontro con vocale successiva viene sempre eliso in qual’, non esistendo la forma tronca qual càpita con l’agg.vo tale che in napoletano viene, in caso di incontro con vocale successiva, sempre eliso in tal’, non esistendo la forma tronca tal ; alla medesima maniera occorre regolarsi con la cong. ed avv. pure che in napoletano in caso di incontro con vocale successiva viene sempre eliso in pur ’ ( ad. es.: pur’ isso, pur’essa, non esistendo la forma tronca pur usata nell’italiano (ad es.: pur avendo laddove il napoletano à pur’avenno)
raffaele bracale.

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