mercoledì 28 luglio 2010

ACCÍDIA, PIGRÍZIA, INÈRZIA etc

ACCÍDIA, PIGRÍZIA, INÈRZIA, SVOGLIATÉZZA, ABULÍA, APATÍA, FIACCA IGNÀVIA
Questa volta prendo spunto per parlare delle voci italiane in epigrafe ed illustrare a seguire quelle che le rendono in napoletano, da una richiesta fattami da un caro amico,di cui per problema di privatezza, mi limito ad indicare le sole iniziali di nome e cognome: G.G., amico che fa parte della Ass.ne Ex Alunni del Liceo classico G.Garibaldi di Napoli; cominciamo con
accídia, s.vo f.le astratto
1 avversione all'operare unita a tedio; indolenza, pigrizia, inerzia
2 (teol.) l'indolenza nell'operare il bene, che costituisce uno dei sette peccati capitali.
Etimologicamente è voce dal lat. tardo acidia(m) o acedia(m), che è dal gr. akìdía 'negligenza', comp. di a- priv. e kêdos 'cura';

pigrízia, s.vo f.le astratto
l'essere pigro; indolenza, neghittosità. L’etimo è dal lat. pigritia(m), deriv. di piger -gra -grum 'pigro' tardo
inèrzia, s.vo f.le astratto
1 l'essere inerte; inattività, inoperosità: giacere nell'inerzia; scuotersi dall'inerzia
2 (fis.) proprietà di ogni corpo di persistere nel proprio stato di quiete o di moto rettilineo uniforme se non intervengono forze esterne | forza d'inerzia, forza fittizia data dal prodotto della massa di un corpo in moto per la sua accelerazione cambiata di verso | per forza d' inerzia, (fig.) per abitudine, senza propria scelta o volontà
3 (med.) stasi funzionale, totale o parziale: inerzia uterina. L’etimo è dal lat. inertia(m), deriv. di iners inertis 'inerte, inattivo'; l’etimo è dal dal lat. inertia(m), deriv. di iners inertis 'inerte, inattivo';
svogliatezza, s.vo f.le astratto
L’essere svogliato, come condizione abituale o passeggera: è stato rimproverato per la sua s.; dovresti toglierti di dosso questa s.; dimostra s. anche nel mangiare; s. dal lavoro, dallo studio. Quanto all’etimo è voce costruita su svogliato che è attraverso la protesi di esse distrattiva, derivato da voglia deverbale di volere← lat. volg. *volíre, per il class. velle;
abulía, s.vo f.le astratto
1 mancanza, debolezza della volontà; irresolutezza
2 (psicol.) forma patologica di mancanza di volontà. Quanto all’etimo è voce derivata dal greco aboulía, comp. di a- priv. e boulé 'volontà';
apatía, s.vo f.le astratto 1 stato di indifferenza verso il mondo circostante, caratterizzato da mancanza di sentimenti e di volontà di azione: vivere, cadere nell'apatia
2 (filos.) nella morale stoica, l'ideale della serenità dell'anima ottenuta con la liberazione dalle passioni e mantenuta con l'esercizio della virtù.
Per l’etimo è voce derivata dal lat. apathia(m), che è dal gr. apátheia 'assenza di passioni';
fiacca s.vo f.le astratto
1 spossatezza, stanchezza, svogliatezza; lentezza negli atti o nelle parole: avere la fiacca | battere la fiacca, fare le cose svogliatamente e lentamente.
2 (ant.) strepito, baccano
3 (tosc.) abbondanza.
Quanto all’etimo è voce deverbale di fiaccare a sua volta denominale del lat. flaccu(m);
ignàvia s.vo f.le astratto
(lett.) mancanza di volontà e di forza morale.
Per l’etimo è voce derivata dal lat. ignavia(m), deriv. di ignavus 'ignavo'.
E passiamo alle voci del napoletano che rendono quelle or ora illustrate:
Musciaría s.vo f.le astratto
1 fiacca
2 spossatezza, stanchezza, svogliatezza; lentezza negli atti o nelle parole: tené ‘a musciaría: fare le cose svogliatamente e lentamente. Etimologicamente è voce denominale attraverso il suff. delle voci astratte ería→aría di muscio che è dal lat. musteu(m)=simile al mosto, molle;

‘ncrescimiento, s.vo m.le astratto
Lett. rammarico,rimpianto che inducono all’indolenza, alla neghittosità cioè alla mancanza di volontà di agire: ‘ncrescimiento ‘e fà coccosa; etimologicamente è un deverbale del lat. increscere, comp. di in- e crescere 'crescere'; propr. 'crescere sopra, crescere oltre il giusto';
putrunaría, s.vo f.le astratto
lo stato della persona pigra, di chi ama poltrire, stare in ozio; etimologicamente è voce denominale attraverso il suff. delle voci astratte ería→aría di putrone che è dal lat. volg. *pullitru(m)→*pu(lli)tru(m)+il suff. accrescitivo one→putrone , *pullitru(m) deriv. da pullus 'animale giovane' nel senso di animale giovane pigro, restio ad esser domato;
sfattezza, s.vo f.le astratto
snervatezza, spossatezza, sfinimento, prostrazione etimologicamente è un deverbale attraverso il suff. (dal lat. itia(m)), delle voci astratte itia→izza→ezza del p. p. disfactu(m) del lat. (di)sfacere;
trascuràggena s.vo f.le astratto
negligenza, sciatteria, incuria, svogliatezza, menefreghismo, sciatteria, indolenza, noncuranza etimologicamente è un deverbale attraverso il suff. delle voci astratte aggine→aggena (suffisso, che continua il lat. -agine(m)) del lat. tra(n)s-curare
E qui reputo di poter far punto, convinto d’aver accontentato l’amico G.G. e qualcun altro dei miei ventiquattro lettori.
Satis est.
Raffaele Bracale

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