martedì 24 giugno 2014

SE SO’ RROTTE ‘E GGIARRETELLE etc.

SE SO’ RROTTE ‘E GGIARRETELLE oppure RUMPIMMO ‘E GGIARETELLE! Ad litteram: Si son rotte le chicchere! oppure Infrangiamo le chicchere! Nel primo caso: È avvenuta la procurata rottura delle domestiche tazzine, brocchettine etc. Nel secondo: Rompiamo le domestiche tazzine! Id est: Si è spezzata un’amicizia consolidata, oppure: È il caso di infrangere un’amicizia consolidata; è venuta meno o è opportuno che venga meno una frequentazione che un tempo fu abituale in quanto fondata su di un’antica amicizia. Per comprendere appieno il significato vero (quello indicato dopo il precedente id est:) della locuzione in epigrafe, occorrerà conoscere cosa si suole indicare, nella parlata napoletana con la voce ggiarretelle. Orbene la voce ggiarretella di cui ggiarretelle è il plurale è un sost. femm. diminutivo (vedi i suffissi et-ella/et-elle) di giarra che (con etimo dall’arabo ğarra passato nello spagnolo e provenzale jarra e nel francese jarre) indica dapprima un grosso recipiente di terracotta per conservare olio, vino, acqua o granaglie e poi una brocca (con manico) di vetro o talvolta terracotta per bere acqua, birra ed altre bevande; il diminutivo ggiarretella/e voce d’uso circoscritto napoletano indica invece esclusivamente una minuscola brocca, una chicchera, una piccolissima giara o un gottino tutti recipienti forniti di manico in materiali rigorosamente poveri, umili (vetro, terracotta, ceramica e simili) usati per servir domesticamente caffè, rosolî, gelati ad amici, parenti o sodali coi quali si abbia una dimestichezza, intimità, familiarità, confidenza o frequentazione cosí intense e continuate da non necessitare l’uso di vasellame in materiali nobili (cristallo, porcellana etc.) Tutto ciò è stato valido però fino a poco tempo addietro: oramai è invalso il pedestre uso di servire domesticamente caffè, rosolî, gelati ad amici, parenti e sodali in pessimi , terrificanti contenitori monouso di maleolente plastica…(quegli stessi usati nelle macchine automatiche che distribuiscono presso uffici pubblici e/o privati ignobili bevande contrabbandate per caffè, tè) ed è oramai quasi impossibile trovare, nelle moderne case napoletane, le affettuose giarretelle d’antan! Va da sé che con il venir meno dell’amicizia con relative dimestichezza, intimità, familiarità, confidenza e frequentazione, si rende inutile l’uso delle umili giarretelle che possono essere infrante ed eliminate, per far posto a vasellami piú importanti in cui servire caffè, rosolî, gelati a nuovi conoscenti che non potrebbero ritenersi amici, parenti o sodali.D’altro canto il rompere le giarretelle può bene indicare che si siano infrante quelle amicizie che davano il destro per l’uso dei suddetti premurosi, teneri contenitori. Delle giarretelle ò detto, so’ rrotte =sono rotte voce verbale (3° pers. plur. ind. pres. passivo) dell’infinito rompere= rompere, infrangere (dal tardo lat. rumpere). rumpimmo = rompiamo, infrangiamo voce verbale (2° pers. plur. ind. pres.con valore esortativo oppure2° pers. plur. imperativo ) del medesimo infinito rompere= rompere, infrangere Raffaele Bracale

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