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ICASTICHE LOCUZIONI 25.7.21
1. ‘A SOTTO P’’E CHIANCARELLE!
Ad litteram: Di sotto a causa dei panconcelli ma a senso: Attenti alla caduta dei panconcelli!
Locuzione con la quale si suole commentare tutti gli
avvenimenti risultati o gravosi o pericolosi nel loro evolvere; essa prende
l’avvio dal grido di avvertimento che erano soliti lanciare gli operai addetti
alla demolizione di vecchi fabbricati affinché chi si trovasse a passare ponesse attenzione all’eventuale
caduta dall’alto dei dissestati panconcelli: strette doghe di stagionato castagno, doghe
che poste trasversalmente sulle travi portanti
sorreggevano l’impiantito dei solai.
2. ASTIPATE 'O PIEZZO JANCO PE CQUANNO
VÈNONO 'E JUORNE NIRE.
Ad litteram: conserva il pezzo bianco per quando verranno le giornate nere. Id
est: cerca di comportarti come una formica; non dilapidare tutto quel che ài:
cerca di tener da parte sia pure un solo scudo d'argento (pezzo bianco) di cui
potrai servirti quando verranno le giornate di miseria e bisogno.
3. ARRICIETTE ‘E FIERRE E GHIAMMUNCENNO
Ad litteram: raccogli i ferri del mestiere ed
andiamo via. Locuzione usata a mo’ di perentorio comando dagli artieri e rivolta ai propri, meglio al
proprio garzone affinché raccolti i ferri usati per svolgere il lavoro, li
riponga in un contenitore da asporto e ci si possa allontanare dal luogo, ove
si lavori o si sia lavorato, per far ritorno alla bottega. Il verbo arricettà, reso con l’italiano raccogliere deriva originariamente dal
termine ricietto che significa tregua, pace e nella locuzione vorrebbe
quasi intendere che ai ferri occorre dare,dopo una giornata di lavoro,
finalmente tregua, non tenendoli pi ú sparsi a dritta e mancina, ma raccolti
nel loro contenitore.
Modernamente la locuzione è usata all’incirca
con la stessa valenza della precedente quando si voglia sollecitare un
importuno a lasciarci liberandoci della sua sgradita presenza.
4. A PPESIELLE PAVAMMO oppure NE PARLAMMO.
Ad litteram: al tempo dei piselli pagheremo oppure ne
parleremo. Locuzione con la
quale si tenta di rimandare la soluzione dei debiti o dei problemi a
tempi migliori. In tempi remoti la
locuzione posta sulla bocca di un contadino voleva dire: pagherò i miei debiti
al tempo della raccolta dei piselli, quando farò i primi guadagni della
stagione; posta invece sulla bocca di un
medico o peggio d’un becchino aveva l’aria di una minaccia vvolendo
significare: al tempo dei piselli ti necessiterà la mia opera o perché cadrai
in preda di coliche che l’ortaggio ti
procurerà, o - peggio ancora - ne
decederai!
5. Â FACCIA E D’’O CASACAVALLO o
anche  FACCIA ‘E GIORGIO o
ancóra  FACCIA E D’’O SISCO
Ad litteram: Alla faccia del caciocavallo
o anche alla
faccia di Giorgio o ancóra alla faccia del fischio.
Locuzione pronunciata
con risentimento davanti ad avvenimenti che dèstino meraviglia non disgiunta da
stupore o sorpresa, in quanto tali avvenimenti erano inattesi o
macroscopicamente incredibili; sia il
termine casocavallo (caciocavallo) che il fischio ed il nome Giorgio
sono usati eufemisticamente in luogo di altro termine facilmente intuibile
certamente pi ú becero, ma senza
dubbio pi ú corposo e colorito. Il
caciocavallo è un gustoso formaggio a pasta dura prodotto dai casari dei monti
Lattari casari adusi a trasportarlo a
valle, a dorso di cavallo legato a coppie con una corda; da ciò il nome.
6. ABBRUSCIÀ ‘O PAGLIONE
Ad litteram: bruciare il pagliericcio id est: far terra bruciata attorno a
qualcuno. Grave minaccia con la quale si comunica di voler procure a colui cui è rivolta un
grave anche se non specifico danno; la locuzione rammenta ciò che erano soliti
fare gli eserciti sconfitti , in ispecie quelli francesi che nell’abbondonare
l’accampamento fino a quel momento occupato,
usavano bruciare tutto per modo che l’esercito sopravveniente non potesse averne neppure un sia pur piccolo
tornaconto.Oggi la locuzione in epigrafe è usata per minacciar imprecisati ma totali danni.
7. ADDÓ MAJE?
adlitteram: dove mai?
Domanda retorica che si suole
rivolgere ai responsabili di azioni discutibili se non ripropevoli, per indurli a
recedere dal loro comportamento
ritenuto non esistente in nessun
altro luogo e tanto sbagliato da doversi necessariamente evitare.
8. Â ‘NTRASATTA
ad litteram: all’improvviso detto di
cose che accadono inaspettatamente,
senza che nulla lo lasci prevedere, nel bel mezzo di altri avvenimenti proprio secondo la traduzione ad litteram del latino: intra res acta da cui scatuisce la
locuzione in epigrafe.
9. Â CASA D’’O FERRARO, ‘O SPITO ‘E LIGNAMMO.
ad litteram: in casa del fabbro, lo spiedo è di legno; locuzione usata ad
ironico commento di tutte quelle
situazioni nelle quali, per accidia o insipienza dei protagonisti vengono a mancare elementi che invece si presupponeva non potessero mancare
e ci si deve accontentare di succedanei
spesso non confacenti.
10. ‘A CARNA TOSTA E ‘O CURTIELLO SCUGNATO.
ad litteram: la carne dura ed il coltello senza taglio. Icastica locuzione che si usa a dolente commento di situazioni dove
concorrano due o pi ú elementi negativi tali da
prospettare un sicuro insuccesso delle operazioni intraprese. Altrove
per significare la medesima cosa s’usa
l’espressione illustrata al
numero successivo.
11. ‘A FUNICELLA CORTA E ‘O STRUMMOLO TIRITEPPETO
ad litteram: la cordicella corta e la trottolina scentrata o ballonzolante. Pi ú esattamente a Napoli s’usa dire: s’è aunita ‘a funicella corta e ‘o
strummolo tiriteppeto, ovvero: si sono uniti, in un fallimentare connubio, una cordicella troppo corta per
poter imprimere con forza la necessaria
spinta al movimento rotatorio dello strummolo a sua volta scentrato o con la punta malamente inclinata tale da conferire un
movimento non esatto per cui la trottolina s’inclina e si muove ballonzolando.
12. AIZARSE ‘NU CUMMÒ
ad litteram: caricarsi addosso un canterano; detto di chi abbia impalmato una
donna anziana, non avvenente e, a
maggior disdoro, priva di congrua dote. Si ritiene che chi abbia
fatto un simile matrimonio, abbia
compiuto uno sforzo simile a quello di quei facchini addetti a trasporti, facchini
che sollevavano e si ponevano sulle
spalle pesanti cassettoni di legno
massello, sormontati da pesanti lastre di marmo.
13. Ê CANE DICENNO
letteralmente: dicendo ai cani locuzione
pronunciata magari accompagnata da un gesto scaramantico con la quale si vuol significare: non sia
mai!, accada ai cani ciò che stiamo
dicendo!
14. A MMORTE
‘E SÚBBETO.
Ad litteram: a morte
subitanea id est: repentinamente,
senza por tempo in mezzo; detto soprattutto
di ordini da eseguirsi, come indicato in epigrafe, con la stessa immediatezza di una morte repentina.
15. AGGIU VISTO 'A MORTE CU
LL' UOCCHIE.
Ad litteram: Ò visto la morte con gli occhi Con questa tautologica locuzione si esprime
chi voglia portare a conoscenza degli altri di aver corso un serio, grave
pericolo tale d’averlo portato ad un passo dalla morte, vista da molto vicino e di esserne venuto
fortunatamente fuori, tanto da poterlo raccontare.
Brak
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