BALDORIA e dintorni.
Accontento, o m’auguro di farlo qui di seguito, l’amico M.C. (al solito, motivi di riservatezza mi impongono di riportar solo le iniziali di nome e cognome di chi mi scrive per sollecitar ricerche) che mi à chiesto di indicargli in quanti e quali modi si può rendere in napoletano il termine italiano baldoria in ogni sua accezione e portata. Cominciamo precisando che in napoletano, tra termini correnti e datati, per tradurre nell’idioma partenoneo la voce baldoria e quelle analoghe, si possono contare piú di una dozzina di termini e qui li elenco ed illustro:
allàjo s.vo m.le [dal francese ad+ lai>allai>allajo]baccano, chiasso di ragazzi che giocando altercano ad alta voce;
babbilonia s.vo f.le [dal nome della città della Mesopotamia antica, situata sull'Eufrate, più volte citata nell’antico testamento e nota soprattutto per la confusione dei linguaggi suscitata da Dio tra i seguaci di Nimrod che pretendeva di elevare una torre tanto alta da toccare il Cielo, cosa che, come è noto, non fu possibile perché i costruttori parlando lingue diverse e sconosciute finirono per non intendersi…] caos, confusione;
bírbia s.vo f.le[deverbale dal catalano bribar] gridío confuso di piú persone all’aperto, ma piú spesso al chiuso di una stanza, festa con baldoria;
casino s.vo m.le[dal lat. medievale casinu-m] confusione, disordine e per estensione semantica casa di tolleranza, lupanare; tuttavia il termine è attestato anche nel significato di casa di campagna, circolo sociale;
chiazzata s.vo f.le[denominale di chiazza che è dal lat. platēa con normale esito di pl in chi (cfr. plumbeu-m>chiummo – ploppus>chiuppo etc.) gazzarra, schiamazzo di popolane;
cummeddia s.vo f.le[ [dal lat. comoedia(con raddoppiamento espressivo della M) e questo dal gr. κωμῳδία] in primis componimento teatrale o opera cinematografica di argomento di norma leggero o atto a suscitare il riso poi per estensione semantica, come nel caso che ci occupa, comportamento rumoroso, ilare, giocoso, scherzoso accompagnato da caotiche risate
futtisterio s.vo m.le [deverbale del lat. futuere] grande confusione, bisboccia eterogenea tesa al coito;
gaudiammo s.vo m.le [dal lat. gaudeamus] orgia, bagordo,crapula chiassosa
pazzia s.vo f.le [deverbale del greco paízo] in primis gioco, scherzo e poi per estensione semantica, come nel caso che ci occupa, baraonda allegra e clamorosa tipica di una frotta di ragazzi;
sfrenamiento s.vo m.le [deverbale del lat.dotto [af]frenare con protesi di una S distrattiva] prolungato chiasso, rumore intenso e confuso prodotto da più ragazzi intenti al gioco;
spampanata agg.vo f.le sostantivato [ part.pass. di spampanià che è un denominale di pampano (per pampino dal lat. pampĭnu-m) con protesi di una S intensiva] clamorosa smargiassata, scomposta spacconata;
sparata agg.vo f.le sostantivato [part. passato di sparà] risposta piccata ed altisonante data per risentimento;
terribbulío s.vo m.le [denominale del lat. terribĭle(m), deriv. di terrēre ‘atterrire’.] fracasso inatteso tale da incutere terrore, procurar angoscia;
vernia s.vo f.le [ neutro plurale, poi inteso e reso femm.le singolare di un latino: *vernia, (aggettivo sostantivato di “verna”[=schiavo nato in casa]) (cioè: cose/comportamenti da schiavi)] frastuono, strepito, caos,trambusto, putiferio e popolarescamente caciara tutti ugualmente molesti.
E qui giunto mi fermo convinto d’avere esaurito l’argomento, d’aver adeguatamente risposto all’amico M.C. e spero d’avere altresí interessato i miei consueti ventiquattro lettori.
Satis est. R.Bracale Brak
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