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15 LOCUZIONI 14.7.21
1.TRE CCOSE NCE VONNO P''E PICCERILLE: MAZZE, CARIZZE E ZIZZE!
Ad litteram: tre son le cose che necessitano ai bimbi: busse, carezze e
tette. Id est: per bene allevare i bimbi occorrono tre cose: il sano nutrimento(le
tette), busse quando occorra punirli per gli errori compiuti, premi
(carezze)per gratificarli quando si comportino bene.
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2.'E PEJE JUORNE SO' CCHILLE D''A VICCHIAIA.
Ad litteram: i peggiori giorni son quelli della vecchiaia; il detto riecheggia
l'antico brocardo latino di Varrone: senectus ipsa morbus est; per
solito, in vecchiaia non si ànno piú affetti da coltivare o lavori cui
attendere, per cui i giorni sono duri da portare avanti e da sopportare
specie se sono corredati di malattie che in vecchiaia non mancano mai...
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3.DIMMÈNNE N'ATA, CA CHESTA GGIÀ 'A SAPEVO.
Ad litteram: raccontamene un'altra perché questa già la conoscevo; id est: se
ài intenzione di truffarmi o farmi del male, adopera altro sistema, giacché
questo che stai usando mi è noto e conosco il modo di difendermi e vanificare
il tuo operato.
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4.DENARO 'E STOLA, SCIOSCIA CA VOLA.
Ad litteram: denaro di stola, soffia che vola via. Id est: il danaro ricevuto
o in eredità, o in omaggio da un parente prete, si disperde facilmente, con
la stessa facilità con cui se ne è venuto in possesso.
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5.FATTE CAPITANO E MAGNE GALLINE.
Ad litteram: diventa capitano e mangerai galline: infatti chi sale di grado
migliora il suo tenore di vita, per cui, al di là della lettera, il proverbio
può intendersi:(anche se non è veramente accaduto), fa' le viste di esser
salito di grado, cosí vedrai migliorato il tuo tenore di vita.
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6.'E MARIUOLE CU 'A SCIAMMERIA 'NCUOLLO, SO' PPEJE 'E LL' ATE.
Ad litteram: i ladri eleganti e ben vestiti sono peggiori degli altri. Id est:
i gentiluomini che rubano sono peggiori e fanno piú paura dei poveri che
rubano magari per fame o necessità
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7.DICETTE FRATE EVARISTO:"PE MMO, PÍGLIATE CHISTO!"
Ad litteram: disse frate Evaristo: Per adesso, prenditi questo!"Il proverbio
viene usato a mo' di monito, quando si voglia rammentare a qualcuno, (che si
stia eccessivamente gloriando di una sua piccola vittoria), che per
raggiungerla à dovuto comunque sopportare qualche infamante danno. Il frate
del proverbio fu tentato dal demonio, che per indurlo al peccato assunse
l'aspetto di una procace ragazza discinta; il frate si lasciò tentare e partí
all'assalto delle grazie della ragazza che - nel momento culminante della
tenzone amorosa riprese le sembianze del demonio e principiò a prendersi
giuoco del frate, che invece portando a compimento l'operazione sodomitica
iniziata pronunciò la frase in epigrafe.
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8.CHI RIDE D''O MMALE 'E LL'ATE, 'O SSUĴO STA ARRET' Â PORTA.
Ad litteram: chi ride delle digrazie altrui, à le sue molto prossime; id est:
chi o per cattiveria o per insipienza si fa beffe del male che à colpito
altre persone, dovrebbe sapere che - presto o tardi - il male potrebbe
colpire anche lui...
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9.È 'NA BBELLA JURNATA E NISCIUNO SE 'MPENNE.
Ad litteram: È una bella giornata e nessuno viene impiccato.Con la frase in
epigrafe, un tempo erano soliti lamentarsi i commercianti che aprivano
bottega a Napoli nei pressi di piazza Mercato dove erano innalzate le forche
per le esecuzioni capitali; i commercianti si dolevano che in presenza di una
bella giornata non ci fossero esecuzioni cosa che, richiamando gran pubblico,
poteva far aumentare il numero dei possibili clienti. Oggi la locuzione viene
usata quando si voglia significare che ci si trova in una situazione a cui mancano
purtroppo le necessarie premesse per il conseguimento di un risultato
positivo.
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10.'E MEGLIO AFFARE SO' CCHILLE CA NUN SE FANNO.
Ad litteram: i migliori affari sono quelli che non vengono portati a
compimento; siccome gli affari - in ispecie quelli grossi - comportano una
aleatorietà, spesso pericolosa, è piú conveniente non principiarne o non
portarne a compimento alcuno.
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11.QUANNO 'E FIGLIE FÒTTENO, 'E PATE SO' FFUTTUTE.
Ad litteram: quando i figli copulano, i padri restano buggerati Id est: quando
i figli conducono una vita dissoluta e perciò dispendiosa, i padri ne
sopportano le conseguenze o ne portano il peso; va da sé che con la parola
fòttono non si deve intendere il semplice, naturale, atto sessuale, ma piú
chiaramente quello compiuto a pagamento.
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12.PRIMMA T'AGGI''A 'MPARÀ E PPO T'AGGI''A PERDERE....
Ad litteram: prima devo insegnarti(il mestiere) e poi devo perderti. Cosí son
soliti lamentarsi, dolendosene, gli artigiani partenopei davanti ad un fatto
incontrovertibile: prima devono impegnarsi per insegnare il mestiere agli
apprendisti, e poi devono sopportare il fatto che costoro, diventati
provetti, lasciano la bottega dove ànno imparato il mestiere e si mettono in
proprio, magari facendo concorrenza al vecchio maestro.
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13.'NA MELA VERMENOSA NE 'NFRACETA 'NU MUNTONE.
Basta una sola mela marcia per render marce tutte quelle con cui sia a
contatto. Id est: in una cerchia di persone, basta che ve ne sia una sola
cattiva, sleale o peggiore, per rovinare tutti gli altri.
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14.CHELLA CA LL'AIZA 'NA VOTA, LL'AIZA SEMPE.
Ad litteram: quella che la solleva una volta, la solleverà sempre. Id est:
una donna che tiri su le gonne una volta, le tirerà su sempre; piú
estesamente: chi commette una cattiva azione, la ripeterà per sempre; non
bisogna mai principiare a delinquere , altrimenti si corre il rischio di
farlo sempre.
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15.CHELLA CAMMISA CA NUN VO' STÀ CU TTE, PIGLIALA E STRÀCCIALA!
Ad litteram: quella camicia che non vuole star con te, strappala! Id est:
allontana, anche violentemente, da te chi non accetta la tua amicizia o la
tua vicinanza.
Brak
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