mercoledì 11 agosto 2021

BECCHINO E DINTORNI

 

BECCHINO E DINTORNI

Anche questa volta faccio sèguito ad  un  quesito rivoltomi dall’amico N.C. (al solito, motivi di riservatezza mi impongono di  riportar solo le iniziali di nome e cognome di chi mi scrive per sollecitar ricerche) occupandomi della nient’affatto simpatica  voce italiana in epigrafe, dei suoi sinonimi  e delle corrispondenti voci del napoletano.

 

Cominciamo:

becchino s.vo m.le e solo maschile chi fa il mestiere di seppellire i morti, beccamorti,necroforo; voce deverbale di beccare, retroformazione della seguente.

beccamorti s.vo m.le e solo maschile 1 in primis chi fa il mestiere di seppellire i morti 2 per traslato cascamorto, cicisbeo, damerino, spasimante, vagheggino; voce deverbale di beccare addizionato del s.vo morti. Mette conto rammentare che la voce in esame  è di formazione popolare risalente addirittura al medioevo;  allora ,  quando un uomo moriva, per certificarne la morte, veniva chiamato il
"medico condotto", il quale per constatarne l'effettivo decesso,
usava infliggere  un dolore all’ estinto attraverso  un potente morso inflitto alle dita dei piedi (segnatamente
all'alluce) per accertarsi che il defunto non reagisse confermando cosí il suo decesso.L’operazione veniva spesso ripetuta dal necroforo che si guadagnò cosí il termine in esame  dapprima  quale voce  ingiuriosa e poi identificativa.

necroforo s.vo m.le e solo maschile 1 in primis chi fa il mestiere di portar via  i morti 2 per ampliamento semantico  chi dà sepoltura ai morti; voce dal gr. nekrophóros, compoosta  di nekro- "morto" e -phóros "reco"].

E passiamo alle voci del napoletano che rendono quelle testé esaminate. In ordine di uso abbiamo:

patàno s.vo m.le e solo maschile1 in primis chi faceva  il mestiere di portar via  i morti di peste, monatto  2 per ampliamento semantico  chi dà sepoltura ai morti; voce antica e desueta derivante dal nome di un non meglio identificato monatto del sec. XVIII (1701-1800).

terrasantiere s.vo m.le e solo maschile1 in primis chi interrava i defunti 2 per ampliamento semantico  chi di  mestiere  porta via  i morti  e dà loro  sepoltura;3 per estensione  chi, nei cimiteri, custodisce le cappelle; voce denominale di terrasanta (cripta di luoghi sacri adibita alla sepoltura dei defunti) addizionato del suffisso iére

suffisso di pertinenza per sostantivi derivati dal francese (-ier) o formati direttamente in napoletano, la cui origine è il lat. -ariu(m); forma soprattutto nomi di professioni (‘ngignére,raggiuniére etc.)  di mestieri (cucchiére, salumiére,funtaniére etc.) o di oggetti (canneliére) per il  maschile la forma   è  iére, mentre per il femminile la morfologia è èra priva di dittongo e con la vocale di timbro aperto (cfr. salum-iére ma salum-èra, canten-iére ma canten-èra, banch-iéro ma banch-èra etc.).

schiattamuorto s.vo m.le e solo maschile  voce del sec. XIV chi di  mestiere  porta via  i morti  e dà loro  sepoltura, becchino, necroforo; voce formata dall’agglutinazione funzionale della voce verbale schiatta (3ª per.sg. ind. pr. dell’infinito schiattà [ Morire, crepare, spesso con specificazione della causa e con valore iperbolico]) addizionata del s.vo muorto. La semantica del s.vo si spiega tenendo presente che il beccamorto che provvede a dar definitiva sepoltura al defunto lo fa quasi per assicurar tutti che il trapassato muoia, anzi crepi certamente una volta che sia interrato. La voce esaminata è ancóra l’unica viva e vegeta.

In chiusura rammento che la pratica medievale di infliggere un dolore al defunto per assicurarsi che non reagisse dimostrando cosí il suo decesso, perdura ancóra nella città del Vaticano allorché alla morte del pontefice il cardinale camerlengo gli percuote il capo con un martelletto d’argento alla finalità soprindicata. Tale pratica è alla base della locuzione partenopea  Doppo muorto, buzzarato.
Letteralmente: dopo morto, buggerato; dopo aver subíto la morte, sopportare anche il vilipendio. La locuzione corrisponde, anche se in maniera un po' piú dura al toscano: il danno e la beffa.

buzzarato voce verbale part. pass. dell’infinito buzzarà =1 (ant. , volg.) sodomizzare

2 (per estensione region. pop.come nel caso in esame)
percuotere, vilipendere

3 (region. pop.) imbrogliare, ingannare. Etimologicamente  metaplasmo dal lat. tardo Bugarus per Bulgarus 'bulgaro'; nel medioevo, dopo che questo popolo ebbe abbracciato l'eresia patarina, il suo nome significò anche 'eretici' e quindi (forse per l'identità della pena) 'sodomiti.

Non mi pare ci sia altro da aggiungere per cui mi fermo qui, sperando d’avere accontentato l’amico N.C. ed interessato qualcun altro  dei miei ventiquattro lettori e  chi  forte dovesse imbattersi in queste paginette. Satis est.

Raffaele Bracale

 

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