BECCHINO E DINTORNI
Anche questa volta faccio sèguito
ad un
quesito rivoltomi dall’amico N.C. (al solito, motivi di riservatezza mi
impongono di riportar solo le iniziali
di nome e cognome di chi mi scrive per sollecitar ricerche) occupandomi della
nient’affatto simpatica voce italiana in
epigrafe, dei suoi sinonimi e delle
corrispondenti voci del napoletano.
Cominciamo:
becchino s.vo m.le e solo
maschile chi fa il mestiere di seppellire
i morti, beccamorti,necroforo; voce deverbale di beccare, retroformazione della
seguente.
beccamorti s.vo m.le e
solo maschile 1 in
primis chi fa il mestiere di
seppellire i morti 2 per
traslato cascamorto, cicisbeo, damerino,
spasimante, vagheggino; voce deverbale di beccare addizionato del s.vo morti. Mette
conto rammentare che la voce in esame è
di formazione popolare risalente addirittura al medioevo; allora , quando un uomo moriva, per certificarne
la morte, veniva chiamato il
"medico condotto", il quale
per constatarne l'effettivo decesso,
usava infliggere un dolore all’ estinto
attraverso un potente morso inflitto alle
dita dei piedi (segnatamente
all'alluce) per accertarsi che il defunto non reagisse confermando cosí il suo
decesso.L’operazione veniva spesso ripetuta dal necroforo che si guadagnò cosí
il termine in esame dapprima quale voce
ingiuriosa e poi identificativa.
necroforo s.vo m.le e
solo maschile 1 in
primis chi fa il mestiere di portar
via i morti 2 per ampliamento semantico chi dà sepoltura ai morti; voce dal gr.
nekrophóros, compoosta di nekro-
"morto" e -phóros "reco"].
E passiamo alle voci del
napoletano che rendono quelle testé esaminate. In ordine di uso abbiamo:
patàno s.vo m.le e solo
maschile1 in
primis chi faceva il mestiere di portar via i morti di peste, monatto 2 per
ampliamento semantico chi dà
sepoltura ai morti; voce antica e desueta derivante dal nome di un non meglio
identificato monatto del sec. XVIII (1701-1800).
terrasantiere s.vo m.le e
solo maschile1 in
primis chi interrava i defunti 2 per ampliamento semantico chi di
mestiere porta via i morti
e dà loro sepoltura;3 per estensione chi, nei cimiteri, custodisce le cappelle;
voce denominale di terrasanta (cripta di luoghi sacri adibita alla
sepoltura dei defunti) addizionato del suffisso iére
suffisso di pertinenza per sostantivi derivati dal francese
(-ier) o formati direttamente
in napoletano, la cui origine è il lat. -ariu(m);
forma soprattutto nomi di professioni (‘ngignére,raggiuniére etc.) di mestieri (cucchiére, salumiére,funtaniére
etc.) o di oggetti (canneliére) per il
maschile la forma è iére, mentre per il femminile la
morfologia è èra priva di dittongo e con la vocale di timbro aperto (cfr. salum-iére ma salum-èra,
canten-iére ma canten-èra, banch-iéro ma banch-èra etc.).
schiattamuorto s.vo m.le
e solo maschile voce del sec. XIV chi di
mestiere porta via i morti
e dà loro sepoltura, becchino,
necroforo; voce formata dall’agglutinazione funzionale della voce verbale schiatta
(3ª per.sg. ind. pr. dell’infinito schiattà [ Morire, crepare,
spesso con specificazione della causa e con valore iperbolico]) addizionata del s.vo
muorto. La semantica del s.vo si spiega tenendo presente che il beccamorto che
provvede a dar definitiva sepoltura al defunto lo fa quasi per assicurar tutti
che il trapassato muoia, anzi crepi certamente una volta che sia interrato. La
voce esaminata è ancóra l’unica viva e vegeta.
In chiusura rammento che la pratica medievale di infliggere un dolore al
defunto per assicurarsi che non reagisse dimostrando cosí il suo decesso,
perdura ancóra nella città del Vaticano allorché alla morte del pontefice il
cardinale camerlengo gli percuote il capo con un martelletto d’argento alla
finalità soprindicata. Tale pratica è alla base della locuzione partenopea Doppo muorto, buzzarato.
Letteralmente: dopo morto, buggerato; dopo aver subíto
la morte, sopportare anche il vilipendio. La locuzione corrisponde, anche se in
maniera un po' piú dura al toscano: il danno e la beffa.
buzzarato voce verbale part.
pass. dell’infinito buzzarà =1 (ant. , volg.) sodomizzare
2 (per estensione region. pop.come nel
caso in esame)
percuotere, vilipendere
3 (region. pop.)
imbrogliare, ingannare. Etimologicamente
metaplasmo dal lat. tardo Bugarus per Bulgarus 'bulgaro';
nel medioevo, dopo che questo popolo ebbe abbracciato l'eresia patarina, il suo
nome significò anche 'eretici' e quindi (forse per l'identità della pena)
'sodomiti.
Non mi pare ci
sia altro da aggiungere per cui mi fermo qui, sperando d’avere accontentato
l’amico N.C. ed interessato qualcun altro
dei miei ventiquattro lettori e chi forte
dovesse imbattersi in queste paginette. Satis est.
Raffaele
Bracale
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