PIGNASECCA – significato ed origine del nome.
A Napoli la centralissima zona (largo,via e vico) a ridosso
dell’odierna piazza Salvo D’Acquisto(un tempo largo della Carità) che oggi
ospita uno dei piú noti e
fiorenti mercati di generi commestibili frequentato in ogni ora del giorno
dall’alba al tramonto ed oltre,un tempo (1500 ca) era una zona fuori delle mura
della città e faceva parte degli ameni orti (siti nella zona nota con il nome
di Biancomangiare per indicare la
salubrità del sito, cosí come
in molti testi di toponomastica partenopea dal canonico Celano, al Benedetto de Falco, al mons. Galante ed altri) di Fabrizio Pignatelli di Monteleone[morto nel
1577,generale napoletano al servizio della Spagna, liberò le Calabrie dalle
scorrerie dei Turchi, fu maestro di campo generale nelle guerre di Fiandra,
combatté a Tripoli. Fondò a Napoli l'ospedale dei Pellegrini]. Allorché poi la
municipalità espropriò la zona per procedere all’apertura della strada di
Toledo e spianò gli orti, di tutta la vegetazione non restò che un pino (in
napoletano, per metinomia pigna cosí come lo strobilo del pino) e su di esso nidificarono numerose
gazze o piche presenti in zona e che
usavano nasconder nei loro nidi gli oggetti (anche preziosi) che rubavano
entrando nelle cicostanti abitazioni. L’arcivescovo del tempo, non meglio
identificato, stanco delle lamentele che gli pervenivano dai derubati
lanciò(cosí come ci ricorda
mons. Galante) una scomunica contro gli ignoti ladri ed allorché la refurtiva
fu rinvenuta dai gendarmi sul pino gli si girò scioccamente la scomunica,
comminata ai ladri, mediante l’apposizione d’un cartiglio che a memoria fu inchiodato sul tronco
dell’albero. Dopo poco, per un caso fortuito, il pino (pigna) seccò e da quel momento la pigna divenne pignasecca ed il popolo continuò a
chiamare quella che era stata il Biancomangiare con il nome di Pignasecca così com’è ancóra oggi.
Brak
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