domenica 15 giugno 2008

• SCIORBA* D’’O CHIANCHIERE


• SCIORBA* D’’O CHIANCHIERE
• zuppa del beccaio

• ingredienti e dosi per 8 persone
• 1,5kg di polpa di maiale (misto di spalla e di pancetta tesa) in tocchetti di cm. 4 x 3 x 2;
• 1 bicchiere di olio d'oliva e.v.;
1 cipolla dorata tritata;
• 400 g di pomidoro pelati
• 2 spicchi di aglio mondati e schiacciati;
• 700 g di patate vecchie tagliate a dadini;
• 4 peperoni quadrilobati mondati di piccioli e semi interni e divisi in falde della grandezza d’un pollice;
• 1 foglia di alloro,
• 1 pizzico di origano,
• Sale fino alle erbette q.s.
• Pepe nero q.s.
• 1 bicchiere di vino bianco secco;
• 500 cl di acqua;
• 1 dado da brodo vegetale;
• Prezzemolo tritato q.s.
• 8- 10 fette di pane casareccio tagliato in cubi da 2 cm. di spigolo, bruscati al forno (200°) .
• NOTA
*la voce sciorba deriva , nel significato di zuppa, dall’arabo-persiano sciorbah o tsciorbach dove trae origine da un tema verbale sciaríba= bere in quanto trattavasi di zuppa molto liquida; con il medesimo termine sciorbah o tsciorbach in Turchia si indica una lenta vivanda a base di riso .
procedimento
In un capace tegame (possibilmente) di terracotta versare il bicchiere di olio d'oliva e farvi appassire a fuoco vivace una cipolla tritata. Aggiungere i tocchetti di carne, regolare di sale e farli rosolare per circa 30 minuti, bagnando con un bicchiere di vino bianco secco. Trascorsi i primi 20 minuti, unire 400 g di pelati, 2 spicchi d'aglio mondati e schiacciati, una foglia (spezzettata a mano) di alloro, un pizzico di origano, ed abbondante pepe nero.
Cuocere il tutto per 10 minuti circa a fuoco basso e poi unire dapprima le falde di peperoni e súbito dopo 700 g di patate vecchie sbucciate e tagliate a dadini di un cm. di spigolo.
Bagnare con 500 cl di acqua calda in cui sia disciolto il dado da brodo, far bollire per circa 30 - 40 minuti ed alla fine, a fuochi spenti aggiungere il prezzemolo tritato.Regolare eventualmente di sale e pepe, indi versare la sciòrba sul pane abbrustolito al forno, disposto in scodelle di coccio e servirla calda di fornello; trattasi di un asciolvere semplice, ma molto gustoso e vale dunque la pena di provare questa zuppa!
nota linguistica
la voci sciòrba/sciòrbacca che valgono zuppa sono due forme di un’antichissima voce napoletana (17° sec.) ormai assolutamente desueta che fu usata quasi esclusivamente nelle zone popolari della città bassa (Porta Capuana e dintorni) con derivazione dall’arabo persiano sciorbach che è da un tema verbale sciaríba (bere). Specialmente la seconda forma:sciorbacca fu usata anche per traslato in senso dispregiativo (suggerito forse dal suffisso acca cfr. vigli-acco/a) nei confronti di una donna non avvenente ed a maggior disdoro lamentosa, fastidiosa e lutulenta tal quale una sciorba(zuppa). Oggi a Napoli di una tale donna (seppure inelegantemente si direbbe: “Leta, le’ ca sî ‘na zuppa!” (Lèvati, lèvati,togliti via, giacché sei una zuppa!) Temporibus illis si disse analogamente Leta, le’ ca sî ‘na sciòrbacca!
Vini: Corposi vini rossi campani (Solopaca, Aglianico, Piedirosso, Taurasi) serviti a temperatura ambiente.
Mangia Napoli, bbona salute!
raffaele bracale

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