domenica 16 novembre 2008

STACCONE

STACCONE


L’amico Raffaele U*****, riportando una richiesta d’un suo amico scrittore nocerino mi pose un quesito circa una presunta voce partenopea: scattone usata, a loro dire, per indicare il puledro. Gli risposi come di sèguito:
Gentilissimo don Raffaele, con la vostra richiesta d’aiuto avete voluto farmi uno scherzo o mettermi alla prova? Ma -. per quanto concerne il napoletano – è difficile coglierme sott’ â scella...
Vi dico súbito che il vs. amico nocerino à pigliato ‘nu zzarro gruosso assaje, o à voluto saggiare la ns cultura partenopea! In napoletano la voce che si usa per indicare il puledro è staccone non scattone; ora delle due l’una o il vs. amico nun ‘o ssapeva o nun se ll’arricorda ed à fatto una metatesi. Spero che voi non abbiate voluto mettermi alla prova o in crisi e comunque chiarisco:
la voce staccone indica il puledro alto di garrese e ben pasciuto; la parola è un accrescitivo (cfr. il suff. one ) maschilizzato della voce stacca = ragazza bella ed alta e per ampliamento semantico cavalla che à partorito; la voce stacca deriva al napoletano dall’iberico estaca= palo grosso ed alto piantato in terra.
E qui mi fermo, sperando di avervi ( quali che siano state le intenzioni che vi ànno mosso alla richiesta d’aiuto...) contentato
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