venerdì 13 agosto 2010

MARMAGLIA, GENTAGLIA, CIURMAGLIA ETC.,

MARMAGLIA, GENTAGLIA, CIURMAGLIA ETC.,


Questa volta prendo spunto da una richiesta fattami da un caro amico: P.G.,del quale per problemi di privatezza posso solo indicare le iniziali di nome e cognome, amico facente parte della Ass.ne Ex Alunni del Liceo classico G.Garibaldi di Napoli, che è uno dei miei abituali ventiquattro lettori e che spesso si sofferma a leggere le mie paginette sparse qua e la; dicevo che prendo spunto da una sua richiesta (relativa ad una desueta parola napoletana: ‘na mmorra) per parlare delle voci italiane in epigrafe ed illustrare a seguire quelle che le rendono in napoletano e sono molto contento della richiesta perché mi darà modo di illustrare alcune parole napoletane antiche e disusate, ma grandemente icastiche.Cominciamo dunque illustrando le voci dell’italiano dove troviamo:
accozzaglia, s.vo collettivo f.le riferibile a persone e/o cose
1insieme disordinato di persone o cose: un'accozzaglia di delinquenti; un'accozzaglia di oggetti.
2turba confusa di persone spregevoli, o massa discordante di cose: 'accozzaglia di gente varia d’età e di sesso; un’'accozzaglia di vasellame e posate spaiati.
etimologicamente la voce è (attraverso l’uso del suff. aglia (che deriva dal lat. -alia, neutro pl., e forma sostantivi che ànno valore collettivo, spesso, come nel caso che ci occupa, spregiativo)) un deverbale di accozzare (= mettere insieme senza ordine persone o cose) derivato di cozzare giacché in origine accozzare significò unire con violenza; a sua volta cozzare è un deriv. di cozza, variante di coccia, nel sign. di 'testa'in quanto l’urto violento si pensava avvenisse fra due o piú teste);
ciurma, s.vo f.le collettivo f.le riferibile solo a persone
1 equipaggio di una nave (oggi per lo piú spreg.) | il personale delle tonnare
2 (st.) l'insieme degli schiavi e dei forzati che stavano ai remi nelle galere: ciurma scapola, i rematori non incatenati
3 (fig.) moltitudine di gente spregevole.
4 in Sicilia, il complesso degli operai di una miniera.
etimologicamente voce dal lat. celeusma 'canto dei rematori', che è dal gr. kéleusma 'comando, battuta per dare la cadenza ai rematori';
ciurmaglia, s.vo f.le collettivo f.le riferibile solo a persone
1 moltitudine di gente turpe, infame, abominevole
2 equipaggio rabberciato di una carretta del mare (nave o qualsiasi altro mezzo di trasporto vecchio e malandato) etimologicamente anche questa voce è dal lat. celeusma con l’aggiunta del suff. spregiativo aglia;
gentaglia, s.vo f.le collettivo f.le riferibile solo a persone
Raduno, adunanza, consesso di gente spregevole, accolta di persone (anche poche) di mentalità e costumi volgari. etimologicamente questa voce è dal s.vo gente (che è dal lat. gente(m)) con l’aggiunta del suff. spregiativo aglia;
marmaglia, s.vo f.le collettivo f.le riferibile solo a persone
1 insieme di gente deprecabile, turpe, spregevole;
2 (scherz.) gruppo chiassoso di bambini o ragazzi etimologicamente questa voce è dal fr. marmaille (è riconoscibile il suff. spregiativo lat. alia→aille= aglia), deriv. di marmot 'bambino, marmocchio';
plebaglia, s.vo f.le collettivo f.le riferibile solo a persone
voce spreg. plebe, maramaglia. La parte peggiore della plebe, o la plebe vista nei suoi aspetti peggiori: le grida, le intemperanze della p.;
con valore piú chiaramente soggettivo: tutti gli altri, per lui, non sono che plebaglia;
etimologicamente questa voce è dal s.vo plebe (che è dal lat. lat. plíbe(m)) con l’aggiunta del consueto suff. spregiativo aglia;
feccia, s.vo f.le s.[pl. -ce]
1 deposito melmoso lasciato dal vino sul fondo della botte per sedimentazione, e contenente i sali di potassio e di calcio dell'acido tartarico | bere il calice sino alla feccia, (fig.) sopportare ogni amarezza fino all'estremo limite
2 (estens.) ogni residuo che si sedimenta sul fondo di recipienti contenenti liquidi
3 (fig.come nel caso che ci occupa) la parte peggiore di qualcosa: la feccia della società
4 (ant. al pl., o anche al sg.), le feci, cioè gli escrementi umani: E molta feccia il ventre lor dispensa (Ariosto). etimologicamente questa voce è dal lat. volg. *faecea(m), deriv. del class. faex faecis 'feccia, sedimento';
teppa, s.vo f.le collettivo f.le riferibile solo a persone
la feccia, la gentaglia, la canaglia di una città, di un ambiente urbano. Si tratta di un termine che, dal nome della Compagnia della teppa, società di giovinastri e malviventi milanesi dediti a prepotenze e bagordi, costituitasi intorno al 1817 e stroncata dalla polizia nel 1821, è passato nell’uso di tutta Italia per indicare la malavita delle grandi città, o un insieme qualsiasi di persone che facciano atti di violenza o di vandalismo: mescolarsi con la t.; s’era unito con la peggiore t. del paese; la t. cittadina aspettava il primo segno di affievolimento del potereper agire indisturbata. Etimologicamente questa voce è da collegarsi al termine dialettale milanese tepa= muschio con riferimento ed allusione ai prati di Piazza Castello di Milano, dove la Compagnia della teppa era solita radunarsi.
Esaminate ed esaurite cosí le voci dell’italiano, passiamo a quelle del napoletano partendo da quella che à sollecitato la stesura queste paginette; ed abbiamo
morra/mmorra, s.vo f.le
in primis, con il s.vo in esame (che è dal greco myríos(attraverso il fr. mourre)= gran moltitudine) si indica la mandria,il branco, l’armento; per traslato poi si indica spregiativamenteuna torma, uno stuolo,una schiera, un’orda di persone che facciano consorteria e tengano un comportamento precipitoso, imprudente, avventato, impulsivo, frettoloso, affrettato, abborracciato, raffazzonato, sciatto, approssimativo, trasandato, chiassoso; rammento che dal s.vo in esame nel napoletano è stato ricavato l’a.vo ammorrone/a oppure ammurrone/a, agg.vi m.li o f.li aggettivi che corrispondono ad un dipresso a gli italiani precipitoso/a, imprudente, avventato/a, impulsivo/a, frettoloso/a, affrettato/a , ma che in realtà trovano il migliore corrispondente in abborracciatore/trice, impreciso/a, vago/a, approssimativo/a, superficiale, nessuno dei quali però ripete l’aggancio semantico della voce napoletana che, molto icasticamente collega un comportamento precipitoso, imprudente, avventato, impulsivo, frettoloso, affrettato, abborracciato, raffazzonato, sciatto, approssimativo, trasandato, chiassoso e scomposto come quello tenuto dalle bestie di media o piccola taglia (bovini ed ovini) allorché raccolte in mandrie (mmorre) si muovono in maniera disordinata, scomposta, caotica;

cananèa, s.vo f.le voce desueta
canea, vociare continuato e crescente indistinto, ma fastioso di un gruppo turbolento di individui chiassosi e scomposti; vociare fatto ad imitazione quasi del latrare d’una muta randagia di cani ; rumore che fanno piú persone parlando ad alta voce o gridando: se senteva’a luntano ‘na cananèa pe tutto ‘o vico(si sentiva in lontananza un vociare per tutto il vicolo); dâ chiazza arrivava ‘na cananèa ‘e guagliune ca jucavano a ppallone(dalla piazza veniva un vocío sempre crescente di ragazzi che giocavano a pallone); per sineddoche il gruppo delle persone che che producono quel vociare;etimologicamente è voce denominale di cane (lat. cane(m)) da questa voce napoletana, per sincope cananèa→ca(na)nèa, la lingua ufficiale à appunto ricavato canèa di significato analogo;
chiorma, s.vo f.le
maniata, s.vo f.le
maneca, s.vo f.le
mappata, s.vo f.le
matta, s.vo f.le
mazzamórra s.vo f.le
/mazzamurro, s.vo m.le
scamunea/eja s.vo f.le
E con ciò penso d’avere esaurito l’argomento, soddisfatto l’amico P.G. ed interessato qualche altro dei miei ventiquattro lettori e penso di poter dire Satis est.
Raffaele Bracale

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