mercoledì 4 gennaio 2012

SPICCECÀ ‘E CAPILLE A SSANTA CATARINA

SPICCECÀ ‘E CAPILLE A SSANTA CATARINA

Questa volta è stato il caro amico A. M. (i consueti problemi di riservatezza mi costringono ad indicare solo le iniziali di nome e cognome) a chiedermi via e-mail di chiarirgli significato e portata della desueta, ma icastica e – per certi versi – lo riconosco!, ermetica espressione partenopea in epigrafe. L’accontento súbito tentando di far chiarezza e svelare l’arcano.Ad litteram l’espressione vale: Pettinare, ravviare (districandoli) i capelli di santa Caterina ma – ovviamento – presa ad litteram l’espressione non avrebbe, né potrebbe avere significato veruno atteso che sarebbe del tutto impossibile oltre che inconferente ravviare, acconciare, aggiustare, la chioma di una santa scomparsa da secoli. Occorre perciò lasciar perdere la lettera e pensare ad altro.Cosa che faccio chiarendo che l’espressione in effetti non à nulla a che spartire con santa Caterina e la sua chioma ed è solo un impertinente modo di dire usato a dileggio di quelle giovanette che all’età di venticinque anni siano ancóra nubili e lungocrinite cosí come tutte le illibate vergini che avanti le nozze non potevano recidersi i capelli. A costoro che, piú che ventenni, non abbiano ancóra trovato partito si consiglia per beffa, burla, canzonatura, motteggio o irrisione di continuare a sistemare, assettare, accomodare, riordinare la propria chioma nel tentativo di migliorarsi nell’aspetto ed attirare in tal modo qualche corteggiatore. Che c’entra dunque santa Caterina? Assolutamente nulla, se si esclude (ah, la grande fantasia dei napoletani!)il riferimento al numero venticinque, atteso che la ricorrenza della santa cade proprio ai venticinque di novembre!
spiccecà verbo tr.
in primis 1spiccicare, dividere, separare;
per ampliamento semantico 2 sciogliere nodi di capelli o matasse e quindi pettinare, ravviare;
per traslato dell’ ampliamento 3 staccare ciò che è appiccicato e (détto delle parole) pronunciare distintamente.
Etimologicamente rappresenta il contrario (attraverso il cambio di prefisso ad→s) di appiccicare←ad+piccicare = unire con la pece, intensivo di appiccià (dal lat. volg. *adpicjare denominale da un ad + piceus).
capille s.vo m.le pl. di capillo = capelli, chioma;
voce dal lat. capillu(m).
santa Catarina = santa Caterina d’ Alessandria d'Egitto (III sec.) è ricordata come una bella diciottenne cristiana, figlia di nobili, dimorante in Alessandria d'Egitto; ivi , nel 305,giunse Massimino Daia, nominato governatore di Egitto e Siria. Per l'occasione si celebrarono feste grandiose, che inclusero (atto obbligatorio per tutti i sudditi) anche il sacrificio di animali alle divinità pagane. Caterina però coraggiosamente si rifiutò di compiere il sacrificio ed anzi invitò Massimino a riconoscere in Gesú Cristo il Redentore dell'umanità; non riuscendo a convincere la giovane a venerare gli dèi, Massimino propose a Caterina il matrimonio. Al rifiuto della giovane il governatore la condannò ad una morte orribile: una grande ruota dentata avrebbe dovuto fare strazio del suo corpo. In un primo momento un miracolo fece salva la giovane che però di lí a poco venne decapitata. Secondo una leggenda degli angeli portarono miracolosamente il suo corpo da Alessandria fin sul Sinai, dove ancora oggi l'altura vicina a Gebel Musa (Montagna di Mosè) si chiama Gebel Katherin. Questo episodio sarebbe avvenuto nel novembre del 305 e precisamente ai 25 del mese, giorno in cui la santa viene festeggiata.
E qui penso di poter far punto convinto d’avere esaurito l’argomento, soddisfatto l’amico A.M. ed interessato qualcun altro dei miei ventiquattro lettori e piú genericamente chi dovesse imbattersi in queste paginette.Satis est.
Raffaele Bracale

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