giovedì 15 dicembre 2016

ACCHITTO E ACCHÎTTO e dintorni

ACCHITTO E ACCHÎTTO e dintorni Questa volta il mio caro amico R.M. (i consueti problemi di riservatezza mi costringono ad indicare solo le iniziali di nome e cognome) mi à chiesto via e-mail di chiarirgli che differenza di significato e d’etimo c’è tra le due parole napoletane in epigrafe, all’apparenza uguali, ma diverse come si evince badando attentamente alla loro morfologia; ò provveduto illico et immediate nel modo che segue ringraziandolo in primis della possibilità offertami di fare un po’ di chiarezza in ordine ai due termini in esame di cui solo il primo è ancóra di comune uso corrente mentre il secondo è desueto ed appartiene oramai al solo linguaggio dei napoletani stagionati e d’antan; in effetti la voce ACCHITTO s.vo m.le[dal fr. acquit, der. di acquitter] cioè acchito indica nel gioco del biliardo, la mossa con cui un giocatore si acchita, cioé cerca di accostare, con il primo colpo, il piú possibile la propria biglia alla sponda opposta a quella di partenza per stabilire la priorità nell’inizio del gioco; nel gioco delle bocce, la posizione del pallino all’avvio del gioco; di qui la locuzione ‘e primmo acchitto (di primo acchito),cioè alla prima, subito. Cosa del tutto diversa è l’ ACCHÎTTO s.vo m.le che sta, attraverso la crasi Î di IÈ per acchiètto da non confondere a sua volta con acchiétto forma contratta di acchiétteto. Chiarisco: il termine ACCHIÉTTETO/ACCHIÉTTO [dal lat. volg. applicĭtum] vale accumulo, gruzzolo,quantità di denaro, specialmente se modesta e accumulata poco a poco, mentre la voce ACCHIÈTTO[adattamento locale di occhietto] o ACCHÎTTO vale occhiello, asola e per traslato giocoso anche sedere, preterito cn riferimento all’ano che del podice è una sorta di asola. E qui faccio punto fermo augurandomi d’essere stato chiaro ed esauriente soddisfacendo la curiosità dell’amico R.M., quella dei miei ventiquattro lettori e di chi forte si imbattesse in queste paginette.Satis est. R.Bracale Brak

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