venerdì 5 gennaio 2018

Jĺ CU ‘A VELA VASCIA E CCU ‘A RENZA ‘NSOTTO



Jĺ CU ‘A VELA VASCIA E CCU ‘A RENZA ‘NSOTTO
Questa volta , via e-mail,  è stato il   caro amico A. C. (i consueti problemi di riservatezza mi costringono ad indicare solo le iniziali di nome e cognome)a chiedermi di suggerirgli, per non so quale   sua occorrenza, in che modo si renda o si possa rendere in napoletano l’espressione dell’italiano: “Essere di basso profilo”. Gli ò cosí risposto: l’espressione dell’ italiano di cui mi chiedi, di per sé, quale la traduzione letterale dell’inglese “to keep a low profile” varrebbe: evitare di attirare l’attenzione”, “agire senza clamore”,“comportarsi con discrezione”; viene però in italiano  impropriamente  usata in riferimento a fatti, persone, situazioni di scarsa importanza e mediocre significato.Spero che tu invece gradisca ch’io ti suggerisca il modo migliore per rendere il significato originale di “evitare di attirare l’attenzione” e similari, cosa che faccio dicendoti    che in napoletano si dice  “Jí cu ‘a vela vascia e ccu ‘a renza ‘nsotto” cosí come in epigrafe.
Ad litteram il napoletano vale: progredire senza issare la vela (cioè “a forza di remi”) e con un andamento circospetto, quasi nascondendosi, acquattatatamente , figuratamente quasi rasentando un muro, il tutto  per non farsi notare, nell’intendimento di sviare l’attenzione da sé e dall’obbiettivo cui in realtà si tende, non dando  a vedere che si mira a conseguire con la propria azione un traguardo importante. Piú da presso la prima parte dell’espressione napoletana è mutuata dal comportamento dei pescatori che in caso di forte vento evitano di alzare la vela e preferiscono avanzare remigando a braccia e rasentando la costa invece di prendere il largo sorretti dal vento che se impetuoso può diventare pericoloso; quanto alla seconda parte dell’espressione ricorderò che il termine “renza” di per sé vale pendenza, inclinazione, ma qui piú genericamente sta per “andatura” che deve essere “‘nsotto” cioè acquattata, nascosta; etimologicamente  renza viene dal participio presente haerens  del verbo latino hàerere= aderire; in napoletano infatti alibi  si dice pure “tirarse ‘na renza” cioè prendere un’abitudine, aderire ad un modo di fare.
 E qui penso di poter far punto convinto d’avere esaurito l’argomento, soddisfatto l’amico A. C.  e fatta cosa gradita  a qualcun altro dei miei ventiquattro lettori e, piú genericamente, a chi dovesse imbattersi in queste paginette.Satis est.
Raffaele Bracale


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