sabato 4 dicembre 2021

'O PAGLIETTA e 'A PAGLIETTA

 

‘O PAGLIETTA  e ‘A PAGLIETTA

Tratto gli argomenti in epigrafe per rispondere ad una richiesta del mio carissimo amico S.C., che identifico con le sole iniziali per questioni di riservatezza. Cominciamo:

con il termine maschile ‘O PAGLIETTA  si identifica un avvocatucolo, un leguleio cavilloso, ma inesperto;  la voce a margine à la medesima morfologia della voce femminile paglietta sulla quale è marcato; ‘A PAGLIETTA  cioè cappello di paglia, solitamente usato dagli uomini;giacché è femminile va letta al plurale con la geminazione iniziale della p: ‘e ppagliette= le pagliette; quando però la parola al plurale è scritta  con la iniziale p scempia: ‘e pagliette  è intesa plurale  maschile e per traslato indica appunto avvocatucoli, legulei cavillosi, ma inesperti quegli stessi che ad inizio del 1900 usavano indossare a mo’ di divisa comune la paglietta [cappello di paglia (donde il nome, partendo da un lat. palea(m) addizionato del suffisso vezzeggiativo  etta(da un gotico itta) da uomo, con cupolino alto bordato di nastro di seta,piatta, ampia  tesa  rigida il tutto rigorosamente di colore nero per distinguersi da tutti gli altri uomini che erano soliti indossare, in ispecie nella bella stagione pagliette di color chiaro]; ancóra oggi il mestiere del paglietta resiste ed è esercitato da quei giovani e quindi inesperti dottori in giurisprudenza che prestano la loro servizievole opera spesso gratuitamente presso studi legali di importanti avvocati  nel tentativo di farsi le ossa ed imparare il mestiere.

E con questa spiegazione penso d’aver fatto giustizia sommaria del parere di qualcuno (ma non ne ricordo il nome…né meriterebbe d’esser rammentato ) che fantasiosamente fa risalire  il termine paglietta inteso,  come riportato, quale avvocatucolo, leguleio cavilloso, ma inesperto e truffaldino all’ampia gorgiera rigida indossata sulle toghe dagli avvocati d’antan;  ora atteso che la gorgiera fu colletto plissettato ed  inamidato indossato da talune categorie di notabili in epoca cinquecentesca e seicentesca,e poi definitivamente  dismesso,  mentre il tipo  paglietta inteso avvocatucolo etc.  è figura del tardo ‘800 – inizio ‘900, non vedo dove (se non presso un costumista tearale) un avvocatucolo del tardo ‘800 o dei primi del ‘900 avrebbe potuto reperire una gorgiera inamidata e plissettata da indossare sulla toga...

da paglietta  con aggiunta del suffisso di pertinenza ria  si è giunti a pagliettaría  voce che per sua fortuna è rimasta nell’àmbito della parlata napoletana e non è pervenuta in quello della lingua italiana dove è pur presente la voce paglietta  nel significato di avvocatucolo etc.; ò detto per sua fortuna poi che se la voce  pagliettaría  fosse  approdata nel dialetto dei fiorentini d’antan  sarebbe stata certamente stravolta in pagliettería= azione o comportamento da paglietta  subendo lo stesso trattamento della voce partenopea fessaría che pervenuta nell’italiano divenne fessería assumendo una inesatta e chiusa e non etimologica al posto della esatta aperta a  forse nella sciocca convinzione che una vocale chiusa fosse piú consona di una aperta alla eleganza (?) della lingua nazionale;in coda e con riferimento al termine paglietta riporto un paio di  icastici antichi proverbio che suonano: 1. CHI SAGLIE E SCENNE ‘E SCALE D’’E PAGLIETTE, O S’ARRUVINA O S’ARRICETTA! (Chi sale e scende le scale degli avvocatucoli, id est: chi à continue frequentazioni  con legulei cavillosi, ma inesperti e truffaldini è destinato alla rovina ed addirittura a decedere, per le esosità delle parcelle richieste e per la lungaggine delle liti giudiziarie.) 

2. DICETTE 'O PAGLIETTA: A TTUORTO O A RRAGGIONE, 'A CCA À DDA ASCÍ 'A ZUPPA I 'O PESONE.

Ad litteram: disse l'avvocatucolo: si abbia torto o ragione, di qui devon scaturire il pasto e la pigione; id est: non importa se la causa sarà vinta o persa, è giusto assumerne il patrocinio che procurerà il danaro utile al sostentamento e al pagamento del fitto di casa. Oggi il proverbio è usato quando ci si imbarchi in un'operazione qualsiasi senza attendersene esiti positivi, purché sia ben remunerata. pesone = pigione, fitto da pagare; etimo: latino acc. pensione(m)da pendere= pesare, pagare.

E qui penso di poter far punto avendo esaurito l’argomento e forse detto piú del dovuto augurandomi d’aver risposto adeguatamente alla richiesta del carissimo S.C. ed interessato qualcun altro dei miei ventiquattro lettori .

Raffaele Bracale

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