mercoledì 11 agosto 2010

UNA VECCHIA PAROLA: GGIAGGIANÉSE - GIARGIANÉSE

UNA VECCHIA PAROLA: GGIAGGIANÉSE - GIARGIANÉSE
Questa volta parlerò di una vecchia parola (fine 19° sec) che quasi sparita nel corso del tempo, ricomparve d’improvviso, negli anni ’40 del 1900, sia pure leggermente modificata quanto alla morfologia (cfr. in epigrafe), ma non nel significato; la parola in esame è giaggianese (che piú opportunamente in corretto napoletano andrebbe scritta con la geminazione iniziale: ggiaggianese), voce che poi divenne giargianese parola che nel significato estensivo di imbroglione ed in quello primo di straniero dal linguaggio incomprensibile si ritrovò e talvolta si ritrova ancòra nel salentino: giaggianese, nel pugliese: giargianaise e qui e lí in molti altri linguaggi centro-meridionali dove è: gjargianese, gjorgenese.
L’originaria voce ggiaggianése fu coniata sul finire del 19° sec., modellata per corruzione sul termine viggianese e fu usata per indicare alternativamente o taluni caratteristici suonatori ambulanti, o déi piccoli commercianti lucani che arrivavano alle latitudini centro-meridionali per acquistare uve e/o mosto semilavorato; di tali piccoli commercianti e/o suonatori solo una piccola parte provenivano effettivamente da Viggiano centro in prov. di Potenza, ma poiché tutti i commercianti che non fossero campani, e soprattutto quelli provenienti dal nord, parlavano un idioma non molto comprensibile si finí per considerarli tutti viggianesi e dunque ggiaggianise plur. metafonetico di ggiaggianese; fu cosí che con il termine ggiaggianese si indicarono tutti gli stranieri che non parlassero un linguaggio noto o comprensibile; va da sé che poiché, nell’inteso partenopeo, chi non parla in modo chiaro e comprensibile lo fa per voler imbrogliare, ecco che ggiaggianese estensivamente indicò l’imbroglione pericoloso ed in tali accezioni ( suonatore ambulante, commerciante, straniero incomprensibile, imbroglione) la voce fu usata a lungo nel parlato comune; a mano a mano poi quasi per naturale consunzione essa sparí dall’uso e non se ne ritrova memoria neppure nei calepini piú o meno noti od usati ( che ànno il torto d’essere compilati basandosi esclusivamente sugli scritti dei classici che mai presero in considerazione la voce di cui tratto). Come d’incanto la voce riapparve nell’uso del parlato comune intorno agli anni ’40 del 1900, quando in Campania, Puglia, Abruzzo etc. sciamarono le truppe alleate che parlavano un linguaggio incomprensibile, ad un dipresso un linguaggio tale (per non essere intellegibile facilmente) da potersi appaiare a quello tipico dei ggiaggianesi; fu in questo periodo che la voce ggiaggianese subí una sorta di ammodernamento, allorché (come nel 1961, con felice intuizione chiarí il grandissimo prof. Rohlfs ) accostando a ggiaggianese il nome proprio George usatissimo fra gli alleati si ottenne giargianese, nelle medesime accezioni surriportate.

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