lunedì 6 marzo 2017

VARIE 17/286

1.VEDERSE PIGLIATO DÊ TURCHE Ad litteram Vedersi preso dai Turchi Id est: essere assalito da terrore, orrore, spavento, panico, sgomento, disperazione davanti ad avvenimenti spiacevoli sgradevoli, seccanti, urtanti, tristi quando non forieri di rischio, insidia, azzardo, incognita o di conclamato pericolo anche letale e tutto ciò in ricordo delle antiche, cruente scorribande, incursioni, razzie operate sulle coste campane dalle bande turche e/o saracene (onnicomprensivamente détti Turchi), saccheggi che diedero vita ad espressioni esclamatorie e di sgomento quali Mamma lli Turche! oppure All’arme, all’arme la campana sona lli Turche so’ sbarcate alla Marina! Rammento che il timore delle incursioni turchesche fu tale che di esse si fe’ menzione nella famosa canzone Michelemmà (titolo sulla cui interpretazione scrissi alibi e vi rimando). 2.VEDERSENE BBENE Locuzione, impossibile da tradurre alla lettera, dalla doppia valenza: in primis: profittare di ciò che ci venga messo a nostra disposizione, godendone ampiamente, senza remore o misura; con altra valenza la locuzione è usata per indicare il franco, disinibito comportamento di chi apertamente affronti qualcuno e gli dica a muso duro tutto il fatto suo, senza scrupoli e/o timori reverenziali. 3.VENCERE 'O PUNTO Ad litteram: vincere il punto; id est: riuscire, in un contrasto, a far prevalere il proprio punto di vista, affermandolo e mantenendolo quasi che esso fosse un premio da conseguire. 4.VÈNE, APPIZZA 'O CULO E SSE NE VA 'O MMUNNEZZARO Letteralmente: Lo spazzino viene,si accovaccia e va via.Détto risentitamente di chi è abituato a non compiere mai per intiero il proprio dovere come uno spazzino che venuto per raccogliere le immondizie, si limiti ad accovacciarsi per prelevare il secchio che le contenga, lo vuoti in un gran sacco di juta atto al prelievo e tiri via senza curarsi se nell’operazione si sia imbrattato anche parzialmente il pavimento. Espressione ormai desueta e superata atteso che sono decenni che non esiste piú la raccolta delle immondizie uscio per uscio, ma ogni famiglia pur pagando una congrua tassa per la raccolta dei rifiuti urbani, deve approntare uno o piú sacchetti dei propri rifiuti e depositarli in istrada in grandi contenitori metallici augurandosi che poi nottetempo la ditta deputata al ritiro ed al trasferimento alle discariche e/o termovalorizzatori lo faccia per davvero. Vène voce verbale (3ª pers. sg.ind. pr.)dell’infinito vení =venire, giungere, sopraggiungere, comparire, spuntare, piombare ed in senso furbesco godere; etimologicamente il termine venire è dal lat. veníre ; preciso che la voce a margine va pronunciata con la è aperta, atteso che pronunciata con la é chiusa significherebbe tutt’altro essendo véne il pl. di véna vaso o canale membranoso che porta il sangue dalla periferia al cuore; per estens., vaso sanguigno in genere; con etimo dal lat. vína(m). 5.VENÍ A MMENTE Ad litteram: venire in mente; id est: rammentarsi di qualcosa, richiamarlo alla mente; da notare che nel modo di dire napoletano si usa il verbo di moto: venire, quasi che ciò che torna alla memoria debba spostarsi da un ipotetico mondo delle idee per riportarsi nella mente di qualcuno, mente che aveva precedentemente abbandonato. BRAK

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