giovedì 28 maggio 2020

CUMME CATARENEA ACCUSSÍ NATALEA


CUMME CATARENEA ACCUSSÍ NATALEA
Rispondo qui di seguito alla gentile amica S.S. (i consueti problemi di riservatezza mi costringono ad indicare solo le iniziali di nome e cognome) che mi à chiesto  di chiarirle significato ed origine dell’espressione partenopea   in epigrafe.
Il  datatissimo detto: “Cumme Catarenea accussí Natalea”   che, fuor dal velame de li versi strani, vale: Le condizioni atmosferiche del giorno 25 novembre (festività di santa Caterina d’Alessandria e non della piú nota Caterina da Siena [29 aprile] ) si ripeteranno il giorno 25 dicembre [giorno del Santo Natale] à origini contadine atteso che son proprio i contadini ad essere i piú attenti alle evoluzioni climatiche che possono giovare o nuocere al seminato e conseguentemente al raccolto. Nell’espressione è interessante notare l’abilità popolare di riuscire a generare  ed a coniugaredei verbi [catarenià e natalià]partendo una volta da un nome proprio [Caterina] ed una volta da un sostantivo [Natale]; non meravigli il fatto che nato in ambito rurale il detto sia approdato in città dove da anni è sulla bocca di tutti. In coda aggiungo i fatto che del detto esiste una versione allungata:Cumme Catarenea, accussì Bbarbarea e ccumme Bbarbarea accussì Natalea, accomunando in un unicum il tempo di tre giornate: 25 novembre, 4 dicembre (santa Barbara) e 25 dicembre (Natale).
E qui penso di poter far punto convinto d’avere esaurito l’argomento, soddisfatto l’amica S.S. ed interessato qualcun altro dei miei ventiquattro lettori e piú genericamente  chi dovesse imbattersi in questa paginetta.Satis est.
R.Bracale Brak


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