venerdì 30 gennaio 2009

BARDASCIA & DINTORNI

BARDASCIA & DINTORNI


Con la voce bardascia (che si ritrova anche nel siciliano con varie significazioni spesso di comodo, ma semanticamente inesatte (basti pensare alla terminazione in a della parola che è di genere femminile e viene riferita al maschile...) quali: monello, giovane omosessuale etc. ) in napoletano si indica null’altro che una ragazza e spesso questa parola (ora quasi del tutto desueta) la si poteva incontrare nel napoletano d’antan con un simpatico diminutivo – vezzeggiativo: bardascella = ragazzina. L’ etimologia di bardascia è originariamente dal persiano bardal attraverso l’ arabo: bardağ dove è propriamente la prigioniera, la schiava giovane ed estensivamente la ragazza cosí come nella lingua napoletana. La voce napoletana bardascia à tuttavia una tenue assonanza con la voce italiana(con la quale ovviamente non deve confondersi!) bagascia che è la meretrice; la voce bardascia non va confusa altresí con il termine partenopeo vajassa che indica la serva, la fantesca;e che proviene dall’arabo: baassa attraverso il francese bajasse da cui in toscano si generò bagascia= meretrice.Quella ricordata assonanza tra le voci bardascia, bagascia, vajassa determina spesso tra i meno esperti della lingua napoletana una innesatta confusione tra i significati dei termini provocando un conseguenziale marchiano errore nel loro campo d’applicazione.
Raffaele Bracale

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